“Congratulazioni Usa” twitta Donald Trump, dopo aver dato un’occhiata ai nuovi record di Borsa. Wall Street infatti apre col botto, con S&P 500 e Dow 30 che superano i rispettivi massimi, supportata da industriali e tecnologici e confortata dalla prospettiva che, per ora, le mosse e contromosse sui dazi fra Stati Uniti e Cina sembrano più schermaglie che una vera e propria guerra. L’ottimismo americano contagia i listini europei che si rafforzano ulteriormente nella seconda parte della seduta. Francoforte chiude in rialzo dello 0,91%; Parigi +1,07%; Madrid +1%. Più prudente Londra, +0,46%, nella giornata del summit sulla Brexit.
Anche Piazza Affari è positiva, ma leggermente più arretrata nella zona euro, +0,51%, 21.388 punti, impensierita dal monito dell’Ocse: nel 2018 la crescita dovrebbe calare all‘1,2% dall‘1,4% previsto e l’Italia non dovrebbe “disfare le buone riforme fatte dal precedente governo”. L’incertezza che grava sulla prossima manovra e le numerose e contraddittorie esternazioni da parte di membri del governo, contribuiscono a far ballare lo spread. I movimenti sono contenuti, grazie all’argine del ministro Giovanni Tria, ma il vicepermier Luigi Di Maio insiste: “un governo serio trova le risorse, perché sennò è meglio tornare a casa”.
E la carta italiana va in rosso: il rendimento del decennale sale al 2,72% e il differenziale con il pari durata tedesco si porta a 223.70 punti, +2,29%.
Questo pesa in Borsa su alcune banche e il settore chiude contrastato. Perdono soprattutto Ubi -2,44% e Mediobanca, -1,44% (quest’ultima in attesa dei conti). Unicredit invece resta sulla breccia, +1,05%. Discorso a parte merita Carige, -4,55%, in picchiata, a giochi fatti, nel giorno della resa dei conti in assemblea, nella quale ha prevalso la lista di Malacalza Investimenti con il 52,58% dei votanti. Il nuovo presidente Pietro Modiano è fiducioso che Malacalza continuerà a sostenere la banca.
In calo anche Ferragamo, -1,63%; Saipem -1,75%; Finecobank -1%. Le blue chip migliori della seduta sono Stm, +3,51% che sale in sintonia con i tecnologici Usa, dopo aver toccato i minimi da inizio anno la scorsa settimana.
Bene Fiat, +1,5. Recuperano le utility, Italgas +2,11%; Snam +2,1%. Si apprezza Atlantia, +1,43%, che insieme ad Acs e Hochtief creerà la settimana prossima, secondo Reuters, il veicolo che controllerà la società spagnola Abertis, compiendo un ulteriore passo avanti verso il perfezionamento dell’operazione. Il premier Giuseppe Conte intanto conferma che la controllata di Atlantia, Autostrade per l’Italia, parteciperà finanziariamente ma non farà parte del consorzio per la ricostruzione del ponte di Genova.
Sul fronte valutario l’euro sale sul dollaro e il cambio è a 1,175. Fra le commoditiy il petrolio tipo Brent perde lo 0,73% e scende a 77,96 dollari al barile. L’oro consolida i recenti guadagni oltre 1203 dollari l’oncia.