Basta con l’ossessione delle trimestrali. Un importante studio legale americano – Wachtell, Lipton e Rosen&Katz – ha chiesto alla Fed di abolire l’obbligo delle trimestrali per le società. Il problema non è nuovo ma gli avvocati americani tornano alla carica sostenendo, non a torto, che le trimestrali costringono i manager a concentrarsi sul breve periodo offuscando la vision di lungo periodo e annebbiando le grandi sfide strategiche per rispondere alle pressioni dei fondi attivisti che li spingono spesso al buyback per far salire i titoli.
Un problema del genere è stato già all’attenzione dell’Authority dei mercati finanziari britannici e agli inizi degli anni duemila interessò direttamente anche la Borsa di Francoforte dove la Bmw, sostenendo che i suoi conti erano influenzati dalla stagionalità delle vendite, chiese a più riprese ma invano di essere dispensata dall’obbligo delle trimestrali.
Anche in Italia sono in molti ad essersi pronunciati contro lo shortermismo in funzione di una gestione più lungimirante delle imprese: uno dei pionieri di questa battaglia, che prima o poi andrà ripresa, è il fondatore di Tip, Gianni Tamburi.