Si fanno sentire le prime conseguenze dello scontro sui dazi. Il gigante dell’alluminio Alcoa ha lanciato ieri sera a Borsa chiusa un allarme sugli utili: a causa dei dazi sull’alluminio e dell’aumento dei costi energetici, gli obiettivi del 2018 non saranno raggiunti. Il titolo ha perso il 5% nel dopo Borsa.
Anche nel Beige Book, il rapporto pubblicato ogni sei settimane sullo stato di salute dell’economia statunitense, fa capolino la preoccupazione degli industriali per l’aumento dei prezzi dei metalli e del legname, a danno del mercato della casa, come dimostra il calo dei nuovi cantieri.
Ma questi segnali annegano di fronte ad una congiuntura comunque positiva: l’economia americana a luglio continua ad espandersi, seppur ad un “passo moderato o modesto”, segnala il rapporto, aggiungendo un nuovo tassello al prossimo aumento dei tassi Usa, confermato nella seconda audizione, stavolta al Congresso, del presidente della Fed Jerome Powell.
Continua perciò l’avanzata del dollaro, soprattutto verso lo yuan, ai minimi da un anno, e lo yen. L’euro tratta stamane a 1,1650 sulla valuta Usa.
Ancor più significativa l’ascesa dei tassi di mercato. Il T-bond a due anni ha toccato quota 2,624%, ai massimi dall’agosto 2008. Si allargano così La forbice di rendimento rispetto ai Bund tedeschi, mai così alta da trent’anni.
La miscela dollaro forte-trimestrali Usa in crescita ha sostenuto il rally dei mercati. Non ha finora invece pesato granché la maximulta inflitta dalla Ue a Google.
YUAN AI MINIMI, IL GIAPPONE RIDUCE GLI ACQUISTI DI TITOLI
La Borsa del Giappone si avvia a chiudere in rialzo per il quinto giorno consecutivo, la sequenza positiva più lunga da aprile. Lo yen si rafforza a 112,7 su dollaro, anche a seguito della decisione della banca centrale di ridurre gli acquisti di bond. I dati diffusi stanotte sulla bilancia commerciale giapponese segnalano una crescita del 67% del surplus.
Le Borse della Cina sono in lieve calo: si indebolisce per il terzo giorno consecutivo lo yuan, a 6,77 su dollaro: stanotte la banca centrale di Pechino ha adeguato all’ingiù la banda di oscillazione dello yuan.
S&P AI MASSIMI. VOLA LA SOCIETÀ DI BUFFETT
Aria di nuovi record a Wall Street. L’indice S&P 500 (+0,22%) segna i massimi da cinque mesi, mentre il Dow Jones ha chiuso in rialzo per la quinta volta di fila. Poco mosso il Nasdaq (-0,01%).
Amazon ha toccato per la prima volta una capitalizzazione oltre i 900 miliardi di dollari. Avanza dopo i conti Morgan Stanley (+2,8%). La finanziaria di Warren Buffett, Berkshire Hathaway, mette a segno un aumento del 5,3% dopo aver rimosso il divieto di procedere a buy back.
ALPHABET FA RICORSO CONTRO LA MAXI-MULTA
Poco mossa al contrario Alphabet, la casa madre di Google che già sta reagendo alla multa da 4,3 miliardi inflitta dall’Unione Europea. Non è escluso il ricorso alla Corte di Giustizia europea. Ieri l’antitrust Ue ha imposto una penale record da 4,34 miliardi di euro (5,04 miliardi di dollari) contro il motore di ricerca per aver usato il suo sistema operativo Android per imporre restrizioni illegali ai produttori di smartphone e agli operatori di rete mobile. La Commissione europea ha ordinato a Google di porre fine alla condotta illegale entro 90 giorni: in caso contrario dovrà affrontare ulteriori sanzioni fino al 5% del fatturato medio giornaliero mondiale di Alphabet.
DOPPIA PROMOZIONE PER SAIPEM
Poco mosso il petrolio, a 72,80 dollari nella versione Brent dopo l’aumento delle scorte Usa. A Piazza Affari ha brillato Saipem, in rialzo di oltre un punto a 4,06 euro. Il titolo è stato sostenuto da una doppia promozione. Société Générale ha rafforzato il giudizio Buy, alzando il prezzo obiettivo a 5,25 euro da 3,89 euro. JP Morgan ha rafforzato la raccomandazione Overweight, portando il prezzo obiettivo a 4,50 euro da 4,30 euro.
MILANO IN ROSSO, ZURIGO AL TOP
Borse poco mosse oggi in Europa, con rialzi diffusi ma contenuti per i principali listini Ue e guadagni leggermente maggiori per Zurigo (+1,29%). Al rialzo del listino elvetico non partecipa Swatch (-0,4%) che pure ha registrato vendite record (+15%) e vanta una perfomance eccellente (+18,6%) da inizio anno.
Segna il passo Milano, l’unica in rosso tra gli indici del Vecchio Continente, che ha chiuso con un -0,03% a 21.972 punti una seduta senza spunti rilevanti: 1,7 miliardi il controvalore degli scambi.
Ancora una fumata nera per le nomine alla Cassa Depositi e Prestiti. “Il problema non è se ci siano o meno divergenze sulle nomine, sono nomine importanti – ha detto il premier Giuseppe Conte – perché la Cassa depositi e prestiti è uno strumento chiave per quanto riguarda anche la politica nazionale e ha un rilievo strategico, quindi è ovvio che vogliamo meditare bene sulle nomine e ci stiamo riflettendo bene per non sbagliare”.
In testa ai listini figura Francoforte (+0,8%) davanti a Parigi (+0,46%) e a Madrid (+0,29%). Londra +0,66%. Scende la sterlina verso la moneta unica (0,8919), per l’inflazione britannica sotto le attese.
CONFINDUSTRIA CONTRO IL DECRETO DIGNITÀ
L’Italia è nel mirino del Fondo Monetario Internazionale. In vista del prossimo G20, che si terrà a Buenos Aires tra il 30 novembre e l’1 dicembre, l’istituzione di Washington ha pubblicato un documento preparatorio nel quale emergono alcuni potenziali rischi per alcune economie, tra cui la nostra. “Gli stimoli di bilancio pro-ciclici dovrebbero essere evitati – si legge nel report – in quei paesi in cui i conti pubblici si muovono su una traiettoria insostenibile (vedi Usa) o la cui posizione è vulnerabile alla perdita di fiducia del mercato (Italia)”.
Il decreto dignità “pur perseguendo obiettivi condivisibili” rende “più incerto e imprevedibile il quadro delle regole” per le imprese “disincentivando gli investimenti e limitando la crescita”. Così il dg di Confindustria Marcella Panucci in Parlamento. Sopra le righe ma non nel merito la replica del vice premer Luigi Di Maio: “Sono gli stessi che gridavano alla catastrofe se avesse vinto il no al Referendum, poi sappiamo come è finita. Sappiamo come finirà anche in questo caso. Non possiamo più fidarci di chi cerca di fare terrorismo psicologico per impedirci di cambiare”.
LCH ALZA DA OGGI I MARGINI SUI TITOLI ITALIANI
Sul mercato del debito il rendimento del decennale è risalito al 2,52%, lo spread con il Bund si porta a 217.60 punti (+2,26%).
A complicare la giornata è stata la notizia che la clearing house londinese Lch ha alzato i margini sui titoli di Stato italiani, sulle scadenze che vanno dai 3 mesi ai 10 anni e sui Cct, ha provocato un incremento temporaneo del tasso del titolo a 2 anni, che ha toccato un massimo a 0,635%, da 0,59% prima della notizia e da 0,58% della vigilia.
Per i titoli tra 1,25 e 2 anni l’incremento dei margini è al 3,00% dal 2,40%, per quella dai 2 ai 4,75 anni a 4,70% da 3,45%. Per i Cct supera i tre punti percentuali a 5,60%.
STM SUPERSTAR, VOLA PIAGGIO
Il titolo migliore della seduta è stato Stm (+3,18%) sotto la spinta dei risultati del trimestre di Asml (+6,1%) e di Texas Instruments.
Fiat Chrysler (-0,3%) non ha approfittato della buona giornata dell’automotive, in attesa di un accordo sui dazi con gli Usa: Volkswagen +2,2%, Daimler +1,3%, Renault e Psa +1,2%. Rimbalza Cnh Industrial (+1,5% a 8,90 euro) dopo la discesa dell’ultimo periodo: il titolo infatti è sceso dai 10,975 euro del 22 maggio agli 8,766 euro di martedì 17.
Da segnalare l’exploit di Piaggio: +3,8% a 2,30 euro sui massimi degli ultimi quattro mesi. Il presidente Roberto Colaninno, e il presidente di Foton International, Chang Rui, hanno sottoscritto a Pechino gli allegati tecnici relativi al contratto per lo sviluppo e la realizzazione di una nuova gamma di veicoli commerciali leggeri a quattro ruote.
BANCA IFIS FA SHOPPING
A frenare l’indice è stato il settore bancario: -0,93% in Italia contro +0,08% a livello europeo. Ubi banca ha lasciato sul terreno l’1,2%, Intesa lo 0,7%. Unicredit (-1,5%) scivola all’ultimo posto del paniere Ftse Mib.
In controtendenza Banca Ifis (+2,5%). Subito dopo la chiusura della Borsa la società ha annunciato l’acquisto, attraverso Ifis Npl, di quattro portafogli di crediti deteriorati del valore complessivo di 600 milioni di euro, di cui 537 milioni da UniCredit.
IN CADUTA SAFILO E DE LONGHI, RIMBALZA ASTALDI
Ei Towers ha chiuso in parità a 56,8 euro, appena sotto il prezzo d’Opa fissato a 57 euro per azione da parte di F2i e Mediaset – 0,64%. Rai Way sale dell’1,2%.
In picchiata Safilo arrivata a perdere oltre quattro punti percentuali: Moody’s ha deciso di tagliare il rating a B2 con outlook negativo.
De’ Longhi è stato tra i titoli peggiori con una perdita del 3,3%. Kepler-Cheuvreux ha tagliato la raccomandazione a Hold da Buy. Target price ridotto a 23,50 euro da 29 euro.
Rimbalza invece Astaldi (+6%) dai minimi degli ultimi tredici anni a 1,833 euro: Il titolo ha perso il 40% da metà maggio ad oggi.
Tra le note positive il rally di Terni Energia (+30%) e di Mondo Tv (+6,6%), che continua a beneficiare delle anticipazioni sul primo semestre.