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Vuelta: Quintana all’attacco, Froome alle corde

Sull’Aramon Formigal il Condor arriva secondo dietro a Gianluca Brambilla infliggendo 2’37” di distacco al britannico rimasto senza squadra quando il colombiano e Contador hanno scatenato la bagarre fin dai primi km della tappa – Una novantina di corridori fuori tempo massimo sono stati ripescati dalla giuria tra non poche polemiche

Vuelta: Quintana all’attacco, Froome alle corde

Un Quintana ancora scatenato sempre più leader. Un Contador attaccante che non ti aspetti. Un Froome che crolla come mai gli era capitato. La Vuelta ogni giorno offre il meglio dello spettacolo. Dopo la battaglia sull’Aubisque finita alla pari tra colombiano e il britannico, ecco la tappa più corta e più pazza della corsa spagnola con ben 90 corridori finiti fuori tempo massimo. Una frazione di grande ciclismo vinta da Gianluca Brambilla con 3” di vantaggio su Quintana, che consegna al colombiano le chiavi del successo finale.

Con un vantaggio che dai 54” della vigilia è salito a 3’37”su Froome, sempre secondo malgrado la giornata nera, Quintana ha di fatto messo in cassaforte la maglia rossa anche in vista della crono che favorisce il capitano del Team Sky. Una tappa subito da incubo per Froome che poco dopo la partenza è stato colto in contropiede dall’attacco improvviso di Contador e Brambilla cui si è subito accodato Quintana con un’altra decina di corridori.

Il Pistolero e il Condor alleati contro il Marziano che li ha sempre castigati al Tour, lo spagnolo tornava finalmente sulla scena da protagonista, il colombiano fiutava il colpo grosso: in due a fare il diavolo a quattro per dare una rasoiata a Froome, entrambi forti nell’operazione “dalli all’extraterrestre” anche dell’aiuto di due compagni di squadra. La tappa era di appena 118 km ma tosta al punto giusto con l’ascesa finale ad Aramon Formigal.

Froome, una volta perse le ruote del drappello dei 14 fuggiaschi trainato da Contador e Quintana _ “mai visto uno in maglia rossa a tirare così tanto”, dirà all’arrivo Brambilla – , non è stato più in grado di ricucire lo strappo, per nulla aiutato dalla squadra, di solito una corazzata, che ieri invece si è squagliata come neve al sole. Alla fine Froome – 19esimo al traguardo – fissava in 2’37” il pesante kappao che gli aveva inflitto Quintana.

Il britannico riusciva a salvare a fatica il secondo posto nella generale ma archiviava una delle sue peggiori giornate da quando è l’imbattibile del Tour de France. Contador – sesto a 34” in cima all’Aramon  Formigal – pur perdendo il treno di Brambilla e Quintana negli ultimi km della salita conclusiva , faceva un bel balzo il classifica risalendo al quarto posto in classifica, avendo guadagnato più di un minuto su Chaves e oltre due su Simon Yates.

Scomparso Leopold Konig, inghiottito nella disfatta del Team Sky, ora il Pistolero tallona, insidiandolo a pochi secondi, il terzo posto di Chaves. All’arrivo, se tutti ormai danno Quintana per vincitore della Vuelta, Contador sprizzava energia e fiducia promettendo ancora battaglia, magari trovando un alleato nello stesso Froome.

Il rivale battuto ieri che ha rischiato anche di correre da solo se la giuria – non senza polemiche –non avesse deciso di riammettere in gara il gruppo di 90 corridori arrivati a più di 53 minuti di ritardo da Brambilla, ben oltre il tempo limite fissato a 31’24” vista la media del vincitore superiore ai 40 km/ora. Se non ci fosse stato il ripescaggio, tutto il Team Sky, ad eccezione di Froome, avrebbe dovuto fare le valigie al pari dell’intera Directe Energie.

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