X

Vuelta: nel gelo dei Pirenei Nibali si conferma il padrone

Vuelta sempre più sotto il dominio di Vincenzo Nibali. Il primo tappone pirenaico, corso sotto la pioggia e nel freddo con una temperatura crollata attorno ai cinque gradi, ha dato un’ulteriore severa scremata alla lista dei possibili rivali del campione siciliano, padrone assoluto della corsa.

In una giornata trionfale per il ciclismo italiano – la vittoria di tappa per distacco è andata a Daniele Ratto, unico sopravvissuto di una fuga partita appena dopo il via – Nibali giunto secondo a 3’53 dal vincitore, ha incrementato il vantaggio su Valverde e Rodriguez, confermando la sua predilizione per le corse in climi invernali. Solo il vecchio Chris Horner, arrivato terzo a due lunghezze dalla maglia rossa, riesce a contenere il distacco in classifica entro il minuto, secondo a 50 secondi.  Nicolas Roche, fino a ieri secondo, si è perso per strada precipitando al sesto posto a oltre 4 minuti, scavalcato anche da Pozzovivo. Valverde, in crisi per il freddo nella discesa dai 2.300 metri del Port de l’Envalira, si è ripreso nel finale rimontando posizioni su posizioni ma ha dovuto cedere altri 50’’ a Nibali e ora è terzo a 1’42’’. “E’ stata una giornata terribile per il gelo”, ha commentato lo spagnolo che malgrado tutto resta ancora in corsa. Anche Purito Rodriguez, pur difendendosi con i denti, quarto al traguardo a 4’11’’ da Ratto, è ormai scivolato a quasi tre minuti di distacco dal leader della classifica. 

Dalla top ten della Vuelta inaspettatamente è scomparso anche Ivan Basso, colto da un’improvvisa crisi ipotermica appena scollinato l’Envalira. Per il corridore varesino è stata una resa dolorosa in una corsa che lo stava rilanciando, per la Cannondale un ritiro che scalfisce la gioia per il successo di Ratto. Stessa sorte per Luis Leon Sanchez che fino all’ascesa dell’Envalira era stato uno dei protagonisti della tappa in fuga con Ratto e Gilbert fin dalla partenza. Ma nella discesa, resa pericolosa oltre che dalla pioggia anche dalla nebbia, prima una caduta poi una crisi da freddo l’ha costretto ad abbandonare. Ratto a quel punto è rimasto solo e non è stato più raggiunto. Un’impresa coraggiosa da incorniciare, la sua. Anche Gilbert, che aveva scollinato per primo sulla cima più alta della Vuelta, non ha voluto risachiare più di tanto, pensando al mondiale di Firenze di fine mese. Ma anche oggi, sia pure su un terreno a lui non particolarmente adatto, il campione del mondo, dopo le due vittorie di tappa consecutive, è apparso un corridore sempre più convinto della ritrovata condizione, ben diverso da quello che fino a pochi giorni fa pareva in totale disarmo. Un avviso per tutti quelli che puntano a sfilargli la maglia iridata conquistata un anno fa a Valkenburg.

Related Post
Categories: Sport