La tre giorni sulle arcigne alture delle Asturie non ha dato alla Vuelta il verdetto definitivo ma è servita a una prima probante scrematura dei possibili vincitori, un poker di big raccolti in meno di un minuto in una classifica corta capeggiata da Simon Yates, protagonista sabato a Les Praeres dove ha conquistato tappa e maglia rossa.
Le sensazioni offerte da questa tremenda “trilogia della montagna” parlano a suo favore ma dietro il britannico incalzano e tengono banco l’irriducibile Valverde a 26”, Quintana a 33” e Lopez a 43”, tre big che non sembrano affatto rassegnati a consegnare al folletto di Bury il successo finale a Madrid.
Partita a quattro molto probabile ma nel ciclismo niente è scontato e a rendere più attraente una Vuelta tra le più aperte dalla nebbia che avvolgeva il finale sul traguardo dei Lagos de Covadonga è sbucato con un’azione perentoria negli ultimi tre km di ascesa Thibaut Pinot, che giorno dopo giorno appare rigenerato dopo la terribile cotta al Giro nella tappa di Cervinia: disidratato e distrutto, il francese ospedalizzato pareva destinato a chiudere anzitempo la stagione.
Eccolo invece ieri piantare in asso Yates e compagni e involarsi per conquistare la sua prima vittoria alla Vuelta staccando di 28” Lopez, di 30” Yates, di 32” Valverde e Kruijswijck e di 34” Quintana, che dei big è apparso ancora una volta il più molle proprio sulle rampe dove due anni trionfò in maglia rossa ipotecando il successo finale. Pinot, che era uscito dalla top ten, è rientrato d’autorità risalendo alla settima posizione a 2’10” da Yates e scavalcando anche Uran che ha sofferto fin dalle prime accelerazioni perdendo le ruote dei primi.
Una defaillance che viene proprio alla vigilia della tappa a cronometro di martedì dopo il riposo di oggi a Santander, una gara contro il tempo che vede Uran nettamente favorito rispetto ai vari Lopez, Yates, Quintana e allo stesso Pinot. Scivolato in ottava posizione a 2’27” da Yates, Uran appare dopo ieri avversario meno temibile.
Fuori corsa e fuori giri sulla lunga ascesa di ieri è andato subito Fabio Aru, che dopo aver lasciato sperare in qualcosa di buono con il decimo posto a Les Praeres, ha subito l’ennesima disfatta di questa sua stagione disgraziata finendo la tappa a oltre 5 minuti da Pinot. Il sardo è slittato al 14esimo posto in classifica a 8’19” da Yates, scavalcato anche da Gianluca Brambilla, brillante undicesimo ieri a 2’38” da Pinot.
Tappa di totale allenamento per Nibali arrivato a 92esimo a oltre 28 minuti. Ma lo Squalo è alla Vuelta pensando solo al Mondiale di Innsbruck. Prima di Nibali è arrivato anche lo sfortunato Kwiatkwoski, che vittima di una caduta ha comunque voluto finire la tappa giungendo 73esimo a 23 minuti dal vincitore.