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Vuelta: Froome in panne, Nibali si avvicina

Tutto è accaduto nel finale della tappa vinta da Thomas Marczynski che bissa il successo di Sagunto. Contador prosegue il recupero in classfica. Froome: salto di catena e scivolata a terra. Ora Nibali è secondo a 59” dalla maglia rossa britannica

Vuelta: Froome in panne, Nibali si avvicina

Non è da Vuelta offrire tappe sonnolente. Ma quella di ieri, 160 km da Motril a Antequera Los Dolmenes, rischiava di esserlo e lo è stata per un lungo tratto, con il gruppo dei capitani che sembrava aver stretto per un giorno un patto di non belligeranza, totalmente disinteressato a quel che capitava davanti in una fuga di una dozzina di corridori fuori classifica in cerca di un successo di tappa, conquistato da Thomas Marczynski, il polacco già vittorioso a Sagunto.  

Alla fine è risultata una delle frazioni in cui la Vuelta ha regalato le più forti emozioni grazie a una concomitanza di episodi che si sono succeduti negli ultimi venti km. con  Contador che rompeva gli indugi andando all’attacco, con Froome costretto a mettere piede a terra due volte nella discesa, prima per un salto della catena e poi per una slittata in un tornante, un doppio infortunio che lo obbligava a un forsennato inseguimento con cui riusciva a ridurre ma non colmare il distacco dal gruppo dei migliori con Nibali che guadagnava 20 secondi, riportando sotto il minuto – per l’esattezza 59” – il suo ritardo in classifica dalla maglia rossa britannica. Una Vuelta sempre più esplosiva, incendiata dalla sfida tra il “marziano” di tanti Tour e lo Squalo, con Contador – ancora lontano 3’13” da Froome – ma sempre più ago della bilancia in questa partita a due.

Ad accendere la miccia sulle rampe non impossibili ma comunque arcigne del secondo colle della giornata, il Puerto de Torcal, era ancora lui,  Alberto Contador, che con un attacco secco e improvviso lasciava il gruppo dei big e iniziava una cavalcata, solo inizialmente tallonato da Nicholas Roche, che emozionava e mandava in delirio i tifosi spagnoli e tutti quelli che amano il grande ciclismo. Il Pistolero era uno spettacolo tutto da godere, in punta di pedali, nella sua tipica azione en danseuse.

Aveva promesso tre settimane di sogno prima dell’addio, ma nessuno poteva immaginarsi che il monumentale orgoglio di questo campione potesse spingerlo a tanto. Contador non riusciva ad agganciare i fuggitivi che viaggiavano con 7 minuti di vantaggio, ma precedendo di 22” Nibali e di 42” Froome proseguiva il suo difficile ma non impossibile avvicinamento alla zona podio, obiettivo fortemente compromesso per il ritardo accumulato nella terza tappa di Andorra.

Oggi  tredicesima frazione da Coin a Tomares di 198 km, una delle poche tappe a portata di mano dei rari velocisti rimasti in corsa. Trentin potrebbe tentare il tris. Poi di nuovo un week-end di alta montagna, importante per testare se la complicata tappa di ieri non abbia lasciato scorie nella testa e nel fisico di Froome. Di certo ha lasciato qualche rimpianto in Nibali che avrebbe ottenuto un risultato più rotondo se avesse avuto qualche aiuto in più dagli altri capitani quando Froome è rimasto attardato.

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