È lo Squalo l’anti-Froome, l’unico possibile rivale che possa ostacolare il britannico nel centrare l’obiettivo della doppietta Tour e Vuelta nello stesso anno. Questo è quanto ha detto l’undicesima tappa, una delle più dure della Vuelta, con l’ascesa finale ai 2.120 metri dell’osservatorio di Calar Alto, una frazione corsa sotto la pioggia e terminata nel freddo dell’altitudine che ha sconvolto la classifica alle spalle di Froome.
A vincere la tappa è stato il colombiano Luis Miguel Lopez, classe 1994, già un Giro della Svizzera nel suo palmarès, un talento emergente del ciclismo mondiale che si è preso il lusso di precedere di 14″ proprio Froome e Nibali. Degli altri “capitani” si è salvato solo Wilco Kelderman arrivato quarto con lo stesso tempo della maglia rossa. Per gli altri è stata una brutta defaillance se non una resa definitiva.
Ne ha approfittato In particolare Nibali che è balzato al secondo posto con un distacco di 1’19” da Froome (che incamerato 6″ di abbuono contro i 4″ dell’italiano). Tutto si è deciso negli ultimi cinque km della salita finale, quando Atapuma e Bardet venivano raggiunti e cominciavano gli attacchi tra i big: ad accendere la miccia era Nibali che per un tratto trovava in Contador un alleato sempre pronto a punzecchiare Froome.
Il britannico, che sembrava non essere nelle sue giornate migliori, perdeva un centinaio di metri ma con l’aiuto di Nieve rinveniva presto sui battistrada. Nibali ci riprovava, un allungo cui resistevano solo Froome, Kelderman e Lopez. Quando tutti si attendevano la frullata finale di Froome, era invece Lopez a scattare puntando in asso la nobile compagnia.
Froome si accontentava di regolare in volata il suo principale rivale, cioè lo Squalo. Per gli altri pesanti ritardi: Chaves arrivava quasi 2 minuti dopo Froome e scivolava in classifica al terzo posto a 2’33” dalla maglia rossa. Niholas Roche che era secondo con Chaves a 36″ da Froome prendeva una scoppola che lo fa precipitare all’11esimo posto a 4’45”.
Vuelta sempre più complicata per Aru che resta settimo nella generale ma con un ritardo lievitato a quasi tre minuti. Fuori della top ten con Roche sono finiti anche Teejay Van Garderen e Poels mentre ricompare nei primi 10 della classifica Alberto Contador, che giungendo sesto ieri ha perso altri secondi da Froome guadagnandone però su molti altri che lo precedevano: ora il Pistolero è nono a 3’54” dal leader britannico. Da ricordare infine il ritiro di Domenico Pozzovivo.