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Vuelta: a Froome la crono, ma Nibali resiste

Il britannico rafforza il suo primato sullo Squalo, che difende il secondo posto da Kelderman – Modesta prova di Aru sempre più fuori dai giochi per la vittoria finale – Deludono i colombiani Chaves e Lopez – Contador perde 59” da Froome ma entra nella top five

Vuelta: a Froome la crono, ma Nibali resiste

La cronometro era l’asso che Froome aspettava di calare e il britannico in maglia rossa l’ha puntualmente sfruttata vincendo alla grande la sua seconda tappa di questa Vuelta, 40 km dal Circuito di Navarra a Logrono. La classifica, a lungo per giorni giocata in un fazzoletto di secondi, si è improvvisamente allungata anche se con tutte le montagne ancora da scalare fino al terribile Angliru di sabato i giochi non possono essere considerati definitivamente chiusi.

Merito in particolare di Nibali e di Kelderman ma anche di Zakarin e dell’irriducibile Contador, tutti e quattro capaci di contenere il distacco da Froome sotto il minuto. Lo Squalo è arrivato terzo a 57” dal vincitore, dopo una cronometro corso con la testa, con le gambe e con il cuore. Ha dovuto concedere 28” anche a Wilco Kelderman, ottimo secondo al traguardo di Logrono, ma ha difeso senza affanno il secondo posto insidiato dall’olandese della Sunweb pur scivolando a 1’58” da Froome.

Kelderman resta terzo a 2’40” seguito da Zakarin a 3’072. Al quinto posto a 4’58” dal primato  è balzato Contador, una cronometro corsa ad alti ritmi con le gambe e tanto cuore terminata quinto a 59” a pari tempo con Zakarin: il Pistolero non ha perso la speranza di agganciare il podio che dista poco più di due minuti.

Deludono i colombiani che la modesta prestazione fa indietreggiare in classifica: male Chaves ormai  scivolato oltre 6 minuti da Froome, ma anche l’eroe della Sierra Nevada, Angel Miguel Lopez perde nei 40 km  della tappa di Logrono 2’40”, molto di più di quello che aveva guadagnato nelle tappe vinte di Calar Alto e dell’Alto Hoya: ora è sesto con un distacco dalla maglia rossa di 5’25”. Una prova deludente, quella del giovane talento colombiano, che comuqnue ha fatto meglio del suo capitano all’Astana, cioè di Fabio Aru, autore di una crono sotto tono chiusa 26esimo a oltre tre minuti da Froome.

Archiviata la crono, tornano le montagne che nella tappa odierna sono arcigne come piace alla Vuelta. Per Nibali e per chi vuole ancora provare infastidire Froome il terreno non manca, magari con l’aiuto occasionale ma importante di un alleato come Contador che promette ancora attacchi prima di lasciare il palcoscenico.

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