Sui nuovi voucher, alla fine, ha tagliato corto Anna Finocchiaro, la ministra per i Rapporti con il Parlamento. ”Non esiste nessuna tensione tra il Governo e il Partito democratico. La proposta di emendamento che sarà presentata in Commissione rispecchierà totalmente la volontà dell’esecutivo in materia di regolazione del lavoro occasionale”. Un emendamento che risponda alla necessità di dare una risposta alle piccole imprese sul vuoto lasciato dall’abolizione dei tanto contestati voucher, dunque ci sarà. Ed è un primo punto fermo dopo l’incertezza generata dalla presa di posizione di Mdp che minaccia, su questo tema, di uscire dalla maggioranza e dopo che Ettore Rosato, capogruppo Pd alla Camera, si era detto disponibile a rinunciare alla modifica allo studio per scongiurare spaccature e rischi alla navigazione del provvedimento di correzione dei conti pubblici, la cosiddetta “manovrina”, chiesto esplicitamente da Bruxelles.
Si va dunque verso un emendamento che recepisca le necessità invocate dalle aziende che chiedono misure semplici sul lavoro occasionale. La spinta viene dal mondo agricolo (Coldiretti e Confagricoltura) e del terziario (Confcommercio), soprattutto in vista della stagione estiva centrale per il turismo e per il lavoro sui campi.
Il provvedimento dovrebbe contemplare alcune novità per le imprese familiari ma anche qualche strumento per il lavoro occasionale.
In mattinata una nota di Palazzo Chigi aveva definito “fantasiosi” i dubbi riportati dalla stampa su un ripensamento del premier Paolo Gentiloni “circa la proposta di buoni lavoro per le prestazioni occasionali delle famiglie e delle imprese”. Si tratta invece “di strumenti indispensabili per evitare che tali prestazioni si svolgano in nero. Non è certo la reintroduzione dei voucher che il governo aveva abrogato. E’ diverso lo strumento, è del tutto diversa la platea“. Nessuna marcia indietro, dunque.