La pandemia ha dimostrato che “è necessario costruire un’Unione della sanità”. Lo ha detto mercoledì a Bruxelles la numero uno della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, nel corso della suo primo discorso sullo stato dell’unione. L’ex ministra tedesca ha poi rivelato che “con il presidente del consiglio italiano, Giuseppe Conte, e la presidenza italiana del G20”, l’esecutivo comunitario organizzerà “un vertice globale sulla sanità, in Italia, per dimostrare che l’Europa c’è per proteggere” i cittadini.
Sempre in tema di emergenza sanitaria, Von der Leyen ha ammesso che “la pandemia e l’incertezza non sono ancora superate”, ma ha anche sottolineato che “gli europei vogliono uscire da questo mondo del coronavirus, da questa fragilità. Sono pronti per un cambiamento e sono pronti ad andare avanti. Questo è il momento per l’Europa per andare verso una nuova vitalità”. L’invito di Von der Leyen è stato subito accolto dal premier Conte sul suo profilo Facebook:
“SALARIO MINIMO IN TUTTI I PAESI”
Per quanto riguarda le riforme che i governi sono chiamati a varare nei prossimi mesi, sul fronte del lavoro la presidente della Commissione ha rimarcato che tutti i membri dell’Ue “devono avere i salari minimi. Funzionano ed è giunto il momento che il lavoro ripaghi. La verità è che per troppe persone il lavoro non paga: il dumping salariale distrugge la dignità del lavoro e penalizza gli imprenditori, distorcendo la concorrenza del mercato interno. Bisogna porre fine a questa situazione”.
Perciò la Commissione “avanzerà una proposta su una normativa” in questo senso, ha aggiunto la numero uno dell’esecutivo di Bruxelles, precisando che il salario minimo, oltre che per legge, potrà essere stabilito anche “attraverso contrattazioni collettive” e per via “statutaria”.
RECOVERY FUND: “IL 37% PER IL GREEN DEAL, IL 20% SUL DIGITALE”
Von der Leyen ha quindi spiegato come saranno ripartite le risorse del Next Generation Eu, il programma che istituisce il Recovery Fund: “Il 37% sarà speso per i nostri obiettivi del Green deal”, mentre “il 20% sarà investito sul digitale”.
In tema di politiche per l’ambiente, “sappiamo che il cambiamento è necessario e possibile – ha argomentato la presidente della Commissione – Il green Deal è il nostro piano per realizzare questa trasformazione: vogliamo diventare il primo contente neutro entro il 2050, ma non ce la faremo con questo status quo, quindi dobbiamo essere più rapidi. Abbiamo condotto una valutazione d’impatto approfondita e su questa base e la Commissione propone di aumentare gli obiettivi del 2030 per la riduzione delle emissioni per almeno il 55%”
Sul versante tecnologico, sarà creato anche un “cloud europeo” per la conservazione dei dati, e in generale l’Ue punterò sullo “sviluppo di 5G, 6G e fibra di vetro”, per raggiungere la “sovranità digitale dell’Europa” e stabilire “un’identità digitale europea sicura”.