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Volkswagen: pace con i concessionari, ultimatum dal tribunale

Il gruppo sborserà denaro contante e concederà altri benefici ai concessionari “per risolvere reclami passati, presenti e futuri” legati al Dieselgate – Un tribunale americano dà tempo all’azienda fino al 24 ottobre per proporre nuove soluzioni per le circa 90mila auto con motori diesel ancora fuori norma

Volkswagen: pace con i concessionari, ultimatum dal tribunale

Volkswagen ha raggiunto un “accordo di principio” con i suoi concessionari americani, che saranno risarciti per i danni subiti a causa del Dieselgate scoppiato l’anno scorso. Come si legge in una nota, Volkswagen Group of America, la controllata americana del gruppo tedesco, sborserà denaro contante e concederà altri benefici “per risolvere reclami passati, presenti e futuri” legati allo scandalo delle emissioni truccate.

Ora le due parti lavoreranno per finalizzare, presumibilmente entro fine settembre, “i dettagli dell’accordo proposto, incluse le modalità con cui distribuire i pagamenti ai concessionari in modo appropriato”. L’intesa, precisa Vw, “sarà effettiva solo dopo il via libera di un tribunale”, quello del Northern District of California. Hinrich J. Woebcken, amministratore delegato di Volkswagen per il Nord America, ha spiegato che “l’accordo di principio con i concessionari è un passo molto importante del nostro impegno per fare la cosa giusta per tutti i nostri stakeholder in Usa”.

I concessionari “sono nostri partner – ha detto ancora il manager – e valutiamo la loro fedeltà e passione per il marchio Volkswagen. Quando finalizzato, questo accordo rafforzerà le fondamenta per il nostro futuro insieme e enfatizzerà ulteriormente il nostro impegno sia verso i partner sia nel mercato americano”.

Steve Berman, il legale che rappresenta i concessionari, ha aggiunto: “I nostri clienti riconoscono che la soluzione migliore non è solo quella che permette loro di recuperare le perdite subite e di continuare a dare lavoro a migliaia di americani ma anche quella che traccia un percorso certo di ripresa del marchio Volkswagen in Usa”. Ora che quella strada è stata indicata, ha aggiunto, i concessionari “possono continuare a lavorare proattivamente per prendersi cura dei loro clienti, che sono anche i clienti di Volkswagen”.

Intanto, un tribunale americano chiamato a gestire gli strascichi dello scandalo emissioni dà tempo all’azienda fino al 24 ottobre prossimo per presentare nuove proposte di soluzioni con cui portare a norma di legge circa 90mila auto con motori diesel a tre litri. Si tratta di veicoli che non rientrano nel patteggiamento da quasi 15 miliardi di dollari raggiunto a giugno con le autorità Usa e riguardante quasi 500mila auto con motori diesel a due litri prodotti dal 2009 al 2015 e su cui fu montato il software incriminato “defeat device”.

Il giudice Charles Breyer ha definito “intollerabile” la violazione da parte di VW degli standard sulle emissioni dell’Agenzia per la protezione ambientale (l’Epa). Quei circa 90mila veicoli infatti continuano a circolare sulle strade Usa. L’ultima soluzione proposta dall’azienda è stata bocciata il 13 luglio. Ora, dice il giudice, è bene che le due parti inizino a pensare a un “piano B”.

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