Nuove mosse da Roma, Parigi e Berna contro Volkswagen per il caso Dieselgate. L’Antitrust italiano ha avviato un procedimento istruttorio, anche a seguito di varie segnalazioni ricevute da parte di associazioni di consumatori, nei confronti della casa di Wolfsburg e della sua filiale che opera nella distribuzione di autoveicoli del Gruppo in Italia.
L’ipotesi istruttoria dell’Antitrust, informa una nota, riguarda la configurabilità di una pratica commerciale scorretta in relazione alla nota vicenda relativa alla commercializzazione di autoveicoli e mezzi commerciali con caratteristiche qualitative e classe di emissione inquinante che sarebbero, nella realtà, inferiori ai valori dichiarati.
In particolare, prosegue l’Antitrust, i consumatori potrebbero essere stati indotti in errore nelle loro scelte d’acquisto dai messaggi pubblicitari utilizzati da Volkswagen su emissioni e classe di omologazione all’interno delle proprie campagne pubblicitarie e nei dépliants informativi distribuiti dai concessionari e rivenditori.
La lente dell’Antitrust si rivolge a tutti i modelli commercializzati dal Gruppo Volkswagen dal 2009 al 2015 con i marchi Volkswagen, Audi, Seat, Skoda e finiti nello scandalo delle emissioni.
Intanto, la Procura di Parigi ha aperto un’inchiesta per sospetta “frode aggravata” sulle emissioni truccate di Volkswagen, mentre la Svizzera ha ordinato il blocco sulle importazioni e sulle immatricolazioni di tutti i veicoli diesel del gruppo. La sospensione, recita un comunicato dell’Ufficio federale delle strade, scatterà da lunedì 5 ottobre e riguarda unicamente i veicoli di prima immatricolazione in Svizzera.
