Volkswagen sta valutando la possibilità di spostare la produzione della Golf, iconica auto della casa tedesca, da Wolfsburg a Puebla, in Messico. La notizia, riportata dal quotidiano tedesco Handelsblatt, rappresenterebbe un grande cambiamento per il colosso di Wolfsburg, storicamente legato alla produzione del modello nel suo stabilimento principale. Puebla, che già ospita il più grande stabilimento Volkswagen in Messico, è stato per quasi 40 anni il cuore della produzione del leggendario Maggiolino.
La decisione definitiva non è ancora stata presa e non ci sono ancora commenti ufficiali né dall’azienda né dal consiglio di fabbrica. Il piano rappresenta una delle ipotesi discusse dal management nell’ambito di una più ampia strategia di risanamento, che include anche scenari estremi come la chiusura di tre fabbriche in Germania e il taglio del 10% degli stipendi dei dipendenti, misure che hanno già provocato ampi scioperi.
Volkswagen in crisi profonda tra scioperi e costi crescenti
Volkswagen si trova a fronteggiare una crisi complessa, aggravata dalla pressione dei costi energetici e da difficoltà strutturali. La recente impasse con il sindacato IG Metall su un nuovo contratto collettivo ha già portato a scioperi e disordini interni. Il consiglio di vigilanza ha rinviato la stesura del nuovo piano industriale, inizialmente prevista per novembre, proprio a causa delle trattative in corso.
La casa automobilistica tedesca, già messa alla prova dalla concorrenza globale, deve fare i conti poi con l’instabilità economica e la volatilità dei prezzi energetici. Tanto che anche la Confederazione degli Industriali Tedeschi (BDI) ha chiesto al governo di intervenire con un piano di investimenti robusto per sostenere il settore.
La Golf in Messico: una scelta strategica
Puebla rappresenta una scelta strategica per Volkswagen. Non solo lo stabilimento è già attrezzato per gestire grandi volumi di produzione, ma il trasferimento permetterebbe al gruppo di ridurre i costi operativi e avvicinarsi a mercati chiave come quelli delle Americhe. La spostamento in Messico avrebbe anche un impatto simbolico sul Gruppo, poiché la Golf è stata per decenni sinonimo di tecnologia e qualità tedesca.
A Wolfsburg arriverebbe, invece, il Suv Tayron, destinato a sostituire la Tiguan Allspace, la versione estesa a sette posti del Suv medio di Volkswagen. Già venduto in Cina, Tayron sarà disponibile in Europa nei primi mesi del 2025, con configurazioni a cinque o sette posti e un’ampia gamma di motorizzazioni.
La decisione di Volkswagen di trasferire la produzione della Golf in Messico si prospetta audace e coraggiosa, specialmente alla luce dei recenti annunci del presidente eletto Donald Trump. L’imposizione di dazi del 25% su tutti i prodotti importati da Messico e Canada potrebbe, infatti, penalizzare le esportazioni dallo stabilimento di Puebla verso gli Stati Uniti, ma rappresenterebbe comunque un investimento a lungo termine per rafforzare la presenza del gruppo nei mercati americani.
Volkswagen Golf: un’icona tra passato e futuro
La Volkswagen Golf, introdotta nel 1974, è uno dei simboli più riconoscibili dell’automobilismo mondiale. Disegnata dall’italiano Giorgetto Giugiaro, la prima generazione ha rappresentato un cambio di paradigma, abbinando praticità e design essenziale. Il successo globale è stato travolgente: con oltre 37 milioni di unità vendute, la Golf è arrivata all’ottava generazione, mantenendo una posizione rilevante nel mercato.
Nonostante l’attuale dominio di Suv e crossover, l’auto continua a distinguersi. A ottobre 2024, è stata la sesta auto più venduta in Europa, con 16.455 unità immatricolate (+34% rispetto all’anno precedente). La nona generazione, completamente elettrica, è prevista per il 2026, segnando una svolta epocale nella storia del modello.
Nonostante i rumours, oggi il titolo Volkswagen è un lieve rialzo, attestandosi a 86,36 euro per azione, con un incremento di 0,32 euro (+0,37%).
Aggiornato alle ore 14,32