LA CINA E VOLKSWAGEN FANNO SBANDARE I MERCATI. GESTITO IN PROFONDO ROSSO. SI INABISSA GLENCORE (-26%)
Inizio settimana all’insegna del profondo rosso per i mercati finanziari su cui pesano nuove paure sulla congiuntura cinese e la drammatica crisi dell’automotive. L’indice Ftse Mib chiude la giornata con un calo del 2,72%. Fa peggio Parigi -2,8%, Francoforte -2,1% Londra -2,55%. Fa meglio di tutti Madrid -1,15%: per ora sfuma il rischio secessione.
Continua il tracollo dei titoli dell’auto, trascinato dalla tempesta su Volkswagen -8% che non accenna a diminuire di intensità. Fiat Chrysler accusa un calo del 4,95%. La Bce ha sospeso l’acquisto di Abs per Volkswagen: salgono così i costi di finanziamento per le vetture della casa di Wolfsburg. Intanto Audi ha ammesso che le vetture dotate del software incriminato sono 2,1 milioni.
Tra i titoli auto motive merita segnalare la resurrezione di Landi Renzo +9,59%. La multinazionale italiana attiva nel gpl e metano per autotrazione è uno dei pochi vincitori nella bufesa del diesel gare.
Paurosa la voragine delle quotazioni di Glencore -26% alla City. Il principale gruppo delle materie prime paga il prezzo per la caduta della domanda di metalli e del prezzo delle derrate agricole. La banca d’affari Investec ha pubblicato oggi un report in cui si afferma che se i prezzi delle materie prime continueranno a scendere, per gli azionisti di Glencore resterà ben poco valore.
Ultimo in ordine di tempo è scoppiato lo scandalo della manipolazione del mercato dell’oro: le autorità svizzere hanno avviato un’indagine su sette colossi bancari (Ubs, Julius Baer, Deutsche Bank, Hsbc, Barclays Morgan Stnley e Mitsui) per la manipolazione dei prezzi di argento, oro ed altri metalli poreziosi.
La Borsa degli Stati Uniti peggiora dopo la pubblicazione dei dati sul mercato della casa, in agosto le compra vendite di abitazioni esistenti sono scese dell’1,4% rispetto a luglio, il consensus si aspettava un incremento dello 0,4%. L’indice S&P500 perde l’1,3%, il Dow Jones l’1%. La nuova discesa dei tecnologici affossa il Nasdaq -1,6%.
Il sentiment del mercato volge al peggio: Apple è in calo dell’1,5% dopo aver comunicato che nel fine settimana i nuovi iPhone sono andati a ruba, nei primi due giorni ne sono stati venduti 13 milioni, circa un milione in più delle stime degli analisti.
Tornando a Piazza Affari, male le banche. La peggiore è Monte dei Paschi -6,14%: gli analisti di Exane hanno ritoccato in rialzo il target da 2,69 a 2,8 euro (giudizio outperform). Perdite superiori al 5% anche per Ubi. Sotto pressione il settore del risparmio gestito. Azimut lascia sul terreno il 5,67%, Mediolanum -4,69%.
Giù anche Telecom Italia -1.54% azzoppata dalla niotizia della rotture delle trattative tra Vodafine e Direct tv. Sale invece Inwit +0,26% dopo il mandato a Marco Patuano di “valorizzare” la società delle torri. Gli analisti di Equita Sim hanno iniziato la copertura del titolo con un target price di 4,9 euro (giudizio hold).
Il prezzo del petrolio in ribasso trascina a fondo i titoli del settore: Saipem -4,54%, Eni -3%, Tenaris -2,48. In sofferenza anche Stm ed Egp -3,38%. Atlantia +0,48% in attesa di novità sulla vendita di una quota di Adr.