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Volkswagen a picco in Borsa dopo scandalo emissioni (-15%)

Lo scandalo sulle emissioni del diesel affonda il titolo in Borsa di Volkswagen, che questa mattina all’apertura degli scambi sul listino di Francoforte è crollato del 13%, per poi arrivare sprofondare di oltre 15 punti percentuali. Alla società è stato ordinato di ritirare dal mercato americano quasi 500 mila auto vendute dal 2008 ad oggi.

Il caso è esploso venerdì sera, quando l’Agenzia per la protezione ambientale degli Stati Uniti (Epa, Environmental Protection Agency) ha accusato il colosso automobilistico tedesco di aver usato su alcuni veicoli diesel un software capace di far figurare emissioni molto inferiori a quelle realmente prodotte – che sarebbero invece fino a 40 volte superiori al consentito – attivando i controlli solo in fase di test e disattivandoli durante la guida.

In seguito sono arrivate l’ammissione di colpa e le scuse ufficiali di Martin Winterkorn, amministratore delegato di Volkswagen, che si è detto “profondamente dispiaciuto di aver tradito la fiducia dei consumatori” e ha assicurato “la massima collaborazione e trasparenza per riparare il danno che la vicenda ha causato. Non tollereremo altre violazioni dei nostri regolamenti interni e della legge”.

A questo punto, il gruppo tedesco potrebbe ricevere una multa salatissima: sommando le ammende per i diversi capi d’accusa, il valore finale potrebbe raggiungere i 18 miliardi di dollari (quasi 16 miliardi di euro). Non solo: potrebbe entrare in gioco anche il Dipartimento di Giustizia di Washington e avviare un procedimento penale.

Intanto, Volkswagen ha sospeso negli Usa le vendite delle vetture model year 2015 equipaggiate con il 2.0 TDI e l’Epa ha deciso di non rilasciare alla società la “certification of conformity” necessaria per commercializzare le vetture MY 2016 con la stessa motorizzazione finché “non arriveranno spiegazioni sul funzionamento di questi veicoli”, dal momento che Volkswagen non ha ancora “illustrato il perché delle emissioni eccessive”. A livello commerciale si tratta di un danno non dapoco, considerando che i diesel rappresentano il 20-25% delle vendite totali sul mercato Usa.

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Categories: Finanza e Mercati