TELECOM +8% NON BASTA. LE BANCHE FRENANO I LISTINI. GIU’ ANCHE STM. CAPITOMBOLO PER POSTE ITALIANE
Perdono terreno i listini azionari europei, zavorrati dalle banche e frenati dai messaggi della Fed. La Borsa di Milano, al solito bancocentrica chiude con un forte ribasso: l’indice l’Ftse Mib perde l’1,07%. In calo anche Parigi, Francoforte e Madrid, tutte in ribasso dello 0,7%.
La prospettiva di un rialzo dei tassi Usa a dicembre ha frenato il mercato dei titoli del debito. Il BTP a 10 anni si indebolisce, con il rendimento che sale di 7 punti base all’1,47%. Lo spread rimane invariato a 95 punti base per effetto della contemporanea risalita del rendimento del bund decennale tedesco a 0,54% da 0,44% di ieri. L’euro rimbalza dai minimi, ma resta sotto 1,10 sul dollaro.
Anche la Borsa americana si muove in ribasso. Il Dow Jones perde lo 0,3%, l’S&P500 lo 0,3% ed il Nasdaq lo 0,5%. I dati macroeconomici segnalano un rallentamento della crescita del Pil leggermente più accentuata delle aspettative. Nel terzo trimestre l’incremento è stato dell’1,5%, in frenata da +3,9% di fine giugno.
Colpo grosso nel pharma: Pfizer -0,7% tratta con Allergan +8%. Insieme, i due gruppi della farmaceutica avrebbero una capitalizzazione da 331 miliardi di dollari. Ma le ragioni dell’operazione sono principalmente fiscali: Allergan ha sede a Dublino.
Brilla sul listino Telecom Italia +8,7% (a ridosso dei massimi degli ultimi sette anni) dopo l’affondo di Xavier Niel che ha comprato una quota pari all’11% del capitale, tra azioni e derivati. Niel è il fondatore e maggiore azionista (54% del capitale) di Iliad, secondo internet provider francese e terzo operatore mobile transalpino.
Male invece le banche affondate dalle notizie in arrivo da Barclays -6% dopo i dati del trimestre inferiori alle aspettative e da Deutsche Bank in ribasso del 7,3% che, tra l’altro, ha annunciato che taglierà la propria forza lavoro di 15.000 unità.
Soffrono anche gli istituti italiani: Unicredit -2,4%, Intesa -2%, Monte Paschi -3,3%, Banco Popolare -4%, Ubi -4%, Pop. Emilia -3,6%. Poste Italiane -4,3% a 6,41 euro, scivola ad un prezzo nettamente inferiore ai 6,75 euro dell’IPO.
Altro focolaio di ribasso: StM la peggiore blue chip con un calo del 5%. Il primo produttore europeo di chip ha tagliato le previsioni sul quarto trimestre. L’indice globale di settore, il Sox, perde il 2,7%.
Giù anche Eni -1,2%: il trimestre chiuso a settembre registra una perdita di 257 milioni di euro. Ritraccia Saipem -4% dopo il +10% di ieri. Male anche le utility: Enel -2,2%, Enel Green Power -1,5%, A2A -1,7%. Nell’industria Finmeccanica -1,5%, Fiat Chrysler -1,6%. Cnh Industrial -0,9%.