L’infelice apertura di Wall Street Usa penalizza le Borse europee che allargano le perdite sulla scia della Borsa americana (-0,5% per il Dow Jones in apertura). Le vendite colpiscono soprattutto i mercati dei Paesi periferici e si concentrano sul settore auto (fa eccezione Fiat) e su quelli legati alle materie prime (minerari, energia e utility). Se Lisbona e Madrid lasciano sul terreno rispettivamente l’1,66% e l’1,4%, Milano scivola dello 0,68% ma paga soprattutto la caduta dei titoli del settore bancario (-4,6% Mps, -3,5% Bper). Pesano anche l’incognita scozzese e le dichiarazioni del ministro Schaeuble, secondo cui il presidente della Bce Mario Draghi avrebbe esaurito le sue cartucce.
Giù anche alcuni titoli industriali come Cnh (-3,5%) e Stm (-3%). Sugli scudi restano invece Telecom Italia (+3%), grazie alla speculazione su offerte per Tim Brasil, e Fiat (+1,65% in attesa di capire le mosse su Ferrari). Finmeccanica guadagna il 2% sulle voci di un’offerta cinese per Ansaldo Sts e Ansaldo Breda. A tal proposito fuori dal Ftse Mib, Ansaldo Sts (+5,6%) è anche lei premiata per le indiscrezioni sulla cordata cinese Cnr Insigma.
All’inizio della seduta di contrattazioni a Wall Street i listini partono in calo in una seduta senza particolari spunti dal fronte macroeconomico. L’attenzione è tutta focalizzata su Apple, che a trent’anni dal lancio del primo computer Macintosh presenta le ultime novità oltre all’attesisssimo iWatch. Il titolo del colosso di Cupertino apre in rialzo dello 0,7% in apertura di seduta americana.
In avvio il Dow Jones cede 59,92 punti, lo 0,35% che poi scende a -0,5%, a quota 17.050,01 punti, l’S&P 500 cala di 5,53 punti, lo 0,27%, a 1.996, il Nasdaq arretra di 15,11 punti, lo 0,33%, a quota 4.576,63. Il petrolio a ottobre sale di 40 centesimi, lo 0,44% a 93,07 dollari al barile, l’oro a dicembre cresce di 1,9 dollari, lo 0,2% a 1.256,3 dollari l’oncia.