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Vola la sterlina e a Piazza Affari corrono Fca e petroliferi

FIRSTonline

Fca e titoli petroliferi consentono a Piazza Affari di chiudere in frazionale rialzo, +0,22%, 22.281 punti, in un contesto europeo fiacco e con Wall Street contrastata. Pesante ribasso per Londra, -1,14%, dopo la decisione della Banca centrale inglese di lasciare i tassi invariati, ipotizzando però una prossima stretta monetaria. La prospettiva mette le ali alla sterlina, che si rafforza contro le principali monete. Deboli Madrid -0,1% e Francoforte, -0,1%; Parigi guadagna lo 0,14%. 

New York apre negativa, reduce dai record raggiunti ieri. Il Dow Jones inverte però la rotta dopo circa un’ora e aggiorna i suoi massimi, trascinato da Boeing. 

Petrolio in spolvero, grazie alle previsioni di una maggiore domanda elaborate dall’International Energy Agency (Iea) e dei tagli alla produzione. Il Brent riagguanta i livelli d’inizio anno, 55,24 dollari al barile, +0,91%; il Wti oltrepassa nuovamente la soglia dei 50 dollari, 50,23, +1,89%.

Poco mosso il cambio euro/dollaro, 1,188, anche se il biglietto verde ha una fiammata in prossimità dei dati sull’inflazione Usa di agosto, migliori delle attese.

Per quanto riguarda l’Italia, Confindustria rivede al rialzo le stime del Pil: 1,5% nel 2017; 1,3% nel 2018. Ma il ministro Pier Carlo Padoan invita a non abbassare la guardia. Sul secondario i Btp 10 anni aggiornano il rendimento al 2,13%, mentre lo spread con il Bund si allarga dello 0,35%, a 171.20 dalla chiusura di ieri. Una tensione dovuta al moltiplicarsi dei segnali di un prossimo irrigidimento della politica monetaria da parte delle banche centrali, ma che la carta italiana fronteggia abbastanza bene,

In Piazza Affari, Fca aggiorna il suo massimo storico e tocca quota 14,05 euro, +2,41%, spinta dai dati sulle immatricolazioni in agosto e dalle voci che arrivano da Francoforte: Magneti Marelli verrebbe valutata 5 miliardi e separata da Fca nel primo trimestre del 2018. Si ricomincia a ipotizzare inoltre il successivo scorporo di Maserati e Alfa. 

Il listino principale è trascinato anche dai titoli petroliferi: Tenaris +2,44%; Eni +0,59%; Saipem +0,59%.

Bene Stm, +2,1%, che non soffre l’attuale debolezza della cliente Apple. A2a guadagna l‘1,21%. Ynap +1,18%.

Seduta in rosso per la galassia Unipol dopo i recenti guadagni: Unipol -0,36%; Unipolsai -1,88%. In ambito assicurativo le vendite colpiscono anche Generali -0,9%. Fra le banche arretra Bper -2,04%.Giù Snam -1,59; Italgas -1,11%; Ferragamo -1,01%. .

Resta debole Mediaset -0,41%, dopo il tonfo di ieri e con il via libera dell’Agcom al trust proposto da Bollorè. In calo anche Telecom -0,9%. Ieri la Consob ha detto che Vivendi controlla di fatto la società. I francesi lasciano trapelare che l’attenzione italiana su questo fronte si attenuerà qualora la partita Fincantieri-Stx vada a buon fine. Fuori da paniere principale Banca Carige cede l‘1,81% dopo la presentazione del nuovo piano industriale, che prevede un rafforzamento patrimoniale da oltre 1 miliardo di euro, grazie soprattutto all’aumento di capitale che sarà chiuso entro fine anno.

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