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Vodafone: a Milano il più grande laboratorio 5G d’Europa

FIRSTonline

Una connessione veloce e reattiva come quella dei neuroni nei cervelli umani, che abiliti definitivamente l’Internet of Things e concretizzi concetti finora ancora astratti come smart cities e Industria 4.0, facendo di Milano il più grande laboratorio 5G d’Europa. La sperimentazione, condotta da Vodafone in collaborazione col Politecnico di Milano e che vale un investimento da 90 milioni, è stata presentata nel capoluogo lombardo alla presenza del Sindaco Beppe Sala, che ha colto l’occasione per raccogliere l’ennesima sfida: “Dopo la delusione dell’agenzia europea del farmaco – ha detto Sala – non possiamo mancare la sfida della rivoluzione digitale, che oltre a portare una significativa evoluzione in ambiti come salute, ambiente e sicurezza, sarà anche un ottimo strumento per abbattere il divario digitale tra il centro e le periferie, attraverso il potenziamento della banda larga che diventerà accessibile in ogni quartiere della città”.

Nei piani di Vodafone, il 5G coprirà l’intera area metropolitana di Milano entro il 2019, e l’80% sarà già coperto entro la fine del 2018. Sono già pronti 41 progetti concreti in vari campi, dalla salute alla mobilità, dalla sicurezza all’industria, ai quali contribuiscono partner tecnologici e industriali importanti come Nokia, Siemens, Huawei (che ha da poco aperto a CityLife il suo primo flagship store in Europa), Ibm ma anche Pirelli, Eni, Fca e Ferrovie dello Stato, per citarne alcuni. Il tutto per volontà del Ministero dello Sviluppo economico, che ha affidato a Vodafone (che già copre il 98% del territorio italiano col 4G e ha lanciato il 4.5G a Firenze, Milano, Palermo e Verona) un progetto, quello della tecnologia 5G, che vede Milano come capofila ma che coinvolge anche altre quattro città italiane: L’Aquila, Matera, Bari e Prato.

“Il 5G – ha spiegato l’amministratore delegato di Vodafone Aldo Bisio – significa innanzitutto una rete molto più veloce, che supererà i 10 Gbps, poi significa collegare in rete fino a un milione di oggetti per chilometro quadrati, in tutti i campi e anche attraverso la tecnologia wearable, e infine significa una velocità di reazione praticamente pari a quella del pensiero umano, ovvero di 1-10 millisecondi, il che consentirà di applicare l’Industria 4.0, le smart cities e di rendere la rete compatibile, ad esempio, col funzionamento dell’auto connessa senza conducente. Ma 5G è anche impatto sociale nella vita delle persone e valore aggiunto economico per le aziende e per la produttività”.

Ma concretamente quali saranno i progetti che faranno di Milano la capitale europea della rivoluzione digitale? La maggior parte dei progetti, 21 su 41, riguarderanno la salute, una delle grandi sfide del futuro considerando l’invecchiamento della popolazione, e l’industria, con i robot e l’intelligenza artificiale che entreranno sempre più profondamente nei processi di ospedali e fabbriche. Come? “Per esempio – ha raccontato Bisio – attraverso l’ambulanza connessa, che vede la collaborazione di Nokia e del San Raffaele. La connessione 5G consentirà la gestione tempestiva di situazioni critiche durante il trasporto, evitando la ripetizione di esami all’arrivo in ospedale, con la possibilità di condividere parametri vitali e esami per immagini in tempo reale con l’equipe ospedaliera che potrà anche collegarsi in video”.

Per la manifattura invece sarà per esempio testato un robot per l’agricoltura di precisione, che attraverso un uso consapevole e efficiente delle risorse globali, come l’acqua, e un utilizzo razionale dei pesticidi, ridurrà l’inquinamento aumentando la produttività di terreni difficili o poco fertili. Ma ci saranno novità anche per il traffico, per la sicurezza con l’utilizzo di droni, e pure per l’arte e il divertimento col progetto Turismo 4.0. “Grazie alla realtà virtuale e alla realtà aumentata – ha aggiunto Bisio – potremo anche rivoluzionare le esperienze di insegnamento e apprendimento a scuola”, mentre per la parte Energia e Smart City è direttamente impegnato il Politecnico con servizi e lavoratori nei campus di Bovisa e Leonardo.

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