Il settore delle telecomunicazioni si è svegliato stamattina con una novità che molti non hanno esitato a definire “rivoluzione”. Il gruppo britannico della telefonia Vodafone ha acquisito Unitymedia, il secondo operatore via cavo in Germania, dall’azienda statunitense Liberty Global per 18,4 miliardi di euro. Dell’operazione fanno parte anche le attività controllate in Repubblica Ceca, Ungheria e Romania.
È la maggiore acquisizione effettuata da Vodafone dal 2000, ma soprattutto la più grande operazione portata a termine in Europa nel settore delle Tlc negli ultimi dieci anni.
Come riporta il Financial Times, 18,4 miliardi di euro rappresentano una cifra 11,5 volte superiore al flusso di cassa operativo delle attività via cavo di Liberty. Quest’ultimo è un operatore via cavo, che fa capo all’imprenditore statunitense John Malone, presente in 12 Paesi con vari marchi commerciale.
Attraverso quest’acquisizione Vodafone lancia ufficialmente la sfida a Deutsche Telekom, leader nella telefonia mobile in Germania attraverso T-mobile creando “un competitore nazionale per l’operatore storico” di Berlin. La società guidata da Vittorio Colao, secondo quanto spiega in una nota, combinerà le sue attuali attività di Internet fisso e mobile con quelle di Unitymedia.
“Vodafone diventerà il primo proprietario di reti di nuova generazione (Next generation network) in Europa, servendo il maggior numero di clienti mobili e famiglie in tutta l’Ue”, ha affermato Vittorio Colao, amministratore delegato del gruppo Vodafone. “Questa transazione creerà il primo vero campione paneuropeo di competizione nella convergenza. Rappresenta un cambiamento radicale nella transizione dell’Europa verso una società Gigabit e una combinazione di trasformazione per Vodafone che genererà un valore significativo per gli azionisti. Ci impegniamo ad accelerare e approfondire gli investimenti nelle reti mobili e fisse di prossima generazione, basandoci sui precedenti di Vodafone per garantire che i clienti traggano vantaggio dalla scelta di uno sfidante, forte e sostenibile, agli storici operatori monopolisti”.