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Vlahovic ritrova i gol e porta la Juve in testa. L’Inter espugna Udine e oggi il Napoli prova a scavalcare tutti

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Sorrisi ritrovati. Juventus e Inter tornano a vincere e, di conseguenza, a respirare a pieni polmoni. Gli ultimi risultati di entrambe, infatti, avevano creato dubbi e malumori nei rispettivi ambienti, dunque i 3 punti contro Genoa e Udinese erano pressoché obbligatori. Thiago Motta e Inzaghi hanno compito la missione e ora la classifica sorride: i bianconeri sono in testa a quota 12 punti, i nerazzurri seguono a 11 con Torino e Milan. Le cose però possono cambiare, visto che oggi scenderanno in campo i granata di Vanoli (contro la Lazio, ore 12.30) e il Napoli di Conte (al Maradona con il Monza, 20.45), senza dimenticare che la Roma di Juric, in caso di successo sul Venezia (ore 15), potrebbe andare a 9 e avvicinarsi al gruppone di testa staccando Bologna e Atalanta, ieri annullatesi nel pareggio del Dall’Ara (1-1, gol di Castro e Samardzic).

Genoa – Juventus 0-3: bianconeri in testa grazie a Vlahovic e Conceiçao

S’interrompe l’astinenza da gol e vittorie della Juventus, che esce da Genova con 3 punti pesantissimi per classifica e morale. La Signora sale al primo posto in solitaria, seppur in attesa di Torino e Napoli, ma soprattutto ritrova il feeling con la porta avversaria dopo gli ultimi tre 0-0 consecutivi. Sbancare Marassi, desolatamente vuoto per via della decisione dell’Osservatorio, non è stato così facile come potrebbe sembrare, anzi il primo tempo della squadra di Thiago Motta non era stato poi molto diverso dagli ultimi giocati. La Juve faticava a creare gioco e occasioni da gol, tanto da andare all’intervallo con un desolante “zero” nella casella dei tiri nello specchio di Gollini. Poi però, a inizio ripresa, ecco l’episodio decisivo per la svolta, ovvero un rigore nato da un fallo di mano di De Winter trasformato da Vlahovic (48’). Da lì in poi la sfida s’è messa in discesa e i bianconeri, proprio come con Como e Verona, si sono potuti esaltare negli spazi avversari, complice una ritrovata serenità mentale. L’attaccante serbo, criticatissimo nelle ultime settimane, ha raddoppiato con uno splendido sinistro incrociato su assist di Koopmeiners (55’) e la contesa, di fatto, è terminata. Troppo debole il Genoa di Gilardino, spuntato dalle assenze di Messias, Ekuban e Malinovskyi, per tentare di riaprirla, tanto più che la Juventus si è confermata assolutamente ermetica, portando a casa il sesto clean sheet in altrettante giornate. La prima parata degna di nota di Perin è arrivata nel finale su Pinamonti, ma nel frattempo la Signora aveva già sfiorato il 3-0 in un paio di occasioni (traversa di Koopmeiners e colpo di testa di Vlahovic), per poi trovarlo a ridosso del recupero con Conceiçao (89’). Thiago Motta trova così gol e punti, ma soprattutto un primo posto che dà fiducia per il futuro.

Thiago Motta: “Non prendere gol è fondamentale! Vlahovic? Un leader”

“Nel secondo tempo c’è stata molta più sintonia tra i giocatori in campo – il pensiero di Thiago Motta -. Dopo il vantaggio è stato evidente che il Genoa ha fatto più fatica contro i nostri che hanno qualità, poi abbiamo attaccato nel modo giusto e in maniera pericolosa. All’intervallo i giocatori si sono parlati tra di loro per capire cosa potessimo fare meglio e non è la prima volta. Io ho dato le mie indicazioni tattiche, hanno fatto molto bene tutti ed è questa la cosa più importante: ho un gruppo forte che se lavora insieme può diventarlo ancora di più. Ancora nessun gol subito? Sicuramente è un dato importante perché dimostra che siamo una squadra solida, ma il merito è di tutti a partire dagli attaccanti che aiutano. La fase difensiva si fa da squadra, abbiamo difeso insieme e con grande generosità facendo degli sforzi per recuperare la palla e difendere la nostra porta. Non prendere gol è fondamentale per ambire a traguardi importanti. Vlahovic? Sta diventando un leader positivo pure nella comunicazione e nel linguaggio del corpo, anche se a volte deve migliorare nel restare in partita e in sintonia coi compagni”.

Udinese – Inter 2-3: Lautaro si sblocca, i nerazzurri tornano a vincere

Inzaghi cercava risposte dai suoi leader e le ha avute, seppur con qualche patema in più del previsto. La sua Inter ha sbancato Udine con una buona prestazione, nella quale avrebbe probabilmente meritato una vittoria più rotonda, eppure i friulani sono rimasti in partita fino alla fine, confermando le difficoltà difensive dei nerazzurri. Ci si chiedeva come sarebbe stato l’approccio dopo quelli soporiferi con Monza e Milan e la squadra di Inzaghi ha subito messo in chiaro le cose, trovando il gol dello 0-1 dopo appena 43 secondi con Frattesi, al solito spietato con i portieri avversari. Da lì in poi i nerazzurri, sbloccati nel risultato e nella mente, hanno macinato occasioni in serie, sfiorando il raddoppio con Lautaro, Thuram e Frattesi, senza però trovarlo. E così, quando l’Udinese ha pescato il jolly del pari con Kabasele (35’), peraltro dopo averlo già avvicinato con Lovric (salvataggio clamoroso di Dimarco), in molti hanno pensato al solito calo di tensione, divenuto una costante in quest’inizio di campionato. Nel finale di tempo però l’Inter ha avuto il merito di rituffarsi nella metà campo bianconera e dopo un gol fallito da Darmian, ecco quello segnato da Lautaro a interrompere un digiuno che durava dal 10 maggio scorso (45+3’). Il capitano nerazzurro s’è poi ripetuto a inizio ripresa con un gran destro dal limite dell’area (47’) e Inzaghi ha potuto sorridere, almeno fino al minuto 83 quando Lucca, entrato poco prima al posto di Davis, ha riaperto la partita con un tap-in ravvicinato. Il finale, per quanto infuocato, non ha però regalato altri colpi di scena e l’Inter si è ufficialmente presa 3 punti d’oro, che la mandano al secondo posto in classifica (assieme a Torino e Milan) e spengono le polemiche post-derby.

Inzaghi: “C’era voglia di vincere, ma bisognava segnare di più”

“I ragazzi sono stati fantastici, sono molto soddisfatto – ha confermato Inzaghi -. Siamo venuti a giocare su un campo difficile e abbiamo fatto un grandissimo primo tempo, l’unica pecca è non aver segnato qualche gol in più perché abbiamo avuto almeno quattro occasioni nitide. Per quello che la squadra ha costruito dovevamo segnare di più. Anche perché poi loro sono entrati due volte in area e ci han segnato due gol, ma non voglio rimproverare nulla alla squadra. È stato un ottimo successo perché venivamo dalla sconfitta nel derby e tutti volevano vincere, sapevo che la squadra avrebbe avuto una grande reazione e avrebbe fatto una grande gara: avevamo accusato la sconfitta col Milan, ma da certe cadute si riparte. I gol subiti di testa? Sono un motivo di crescita, dobbiamo migliorare, non far crossare gli avversari e occupare meglio gli spazi in area. Lautaro? È il nostro capitano e sappiamo cosa rappresenta. Ha sempre lavorato bene, poi è chiaro che per un attaccante è importante segnare”.

Napoli – Monza (ore 20.45, Dazn)

Il focus passa ora sulle gare odierne, a cominciare dal posticipo tra Napoli e Monza. Il Maradona, vestito a festa (tutto esaurito come in Coppa Italia), cercherà di trascinare gli azzurri in cima alla classifica, ovviamente Torino permettendo. La città ci crede, del resto la squadra vola a immagine e somiglianza di Conte, vero e proprio condottiero di un gruppo ritrovato rispetto allo scorso anno, seppur rinforzato a dovere dalla proprietà. La partita col Palermo ha messo in mostra le seconde linee e il risultato è stato persino superiore alle previsioni, con gli azzurri a stravincere e alcuni elementi (Ngonge e Neres su tutti) a brillare. I crismi per un altro successo ci sono tutti, anche se il Monza, oltre a vincere la partita di Coppa Italia contro il Brescia, ha già dimostrato di poter mettere in difficoltà le grandi: ne sa qualcosa l’Inter, costretta al pareggio in extremis un paio di settimane fa. Questo Napoli, però, viaggia sull’onda dell’entusiasmo e non vuole certo fermarsi ora, tanto più che Conte sembra aver trovato la formula per farlo andare ancora più veloce. Il passaggio al 4-3-3 (o 4-2-3-1, a seconda dell’interpretazione), gli permette di esaltare l’enorme potenziale in mezzo al campo (McTominay in primis) e di rimettere Kvaratskhelia sulla fascia destra, dunque nel ruolo più adatto alle sue caratteristiche. Le prime due uscite con Juve e Palermo hanno confermato che la strada è quella giusta, ora vedremo se col Monza arriverà la prova definitiva.

Napoli – Monza, le probabili formazioni

Napoli (4-3-3): Caprile; Di Lorenzo, Rrahmani, Buongiorno, Olivera; Anguissa, Lobotka, McTominay; Politano, Lukaku, Kvaratskhelia

In panchina: Contini, Turi, Juan Jesus, Marin, Mazzocchi, Gilmour, Spinazzola, Neres, Simeone, Ngonge, Raspadori, Folorunsho

Allenatore: Conte

Indisponibili: Meret, Zerbin

Squalificati: nessuno

Monza (3-4-2-1): Turati; Izzo, Pablo Marì, Carboni; Pedro Pereira, Pessina, Bondo, Kyriakopoulos; Maldini, Caprari; Djuric

In panchina: Pizzignacco, Mazza, Caldirola, D’Ambrosio, Bianco, Valoti, Sensi, Mota Carvalho, Petagna, Forson

Allenatore: Nesta

Indisponibili: Cragno, Ciurria, Birindelli, Vignato, Gagliardini

Squalificati: nessuno

Roma – Venezia (ore 15, Dazn)

Gara delicata anche per la Roma, costretta a vincere per dar seguito al successo sull’Udinese, ma anche per archiviare il mezzo passo falso europeo contro l’Athletic Bilbao. Il clima nella Capitale continua a essere piuttosto caldo, con la tifoseria ancora furiosa per l’esonero di De Rossi: tre punti col Venezia non basterebbero a riportare la normalità, di certo però aiuterebbero. Juric lo sa bene, consapevole che solo i risultati potranno riportare il pubblico dalla parte del club, conditio sin qua non per inseguire gli obiettivi indicati dalla società. La missione, a dire il vero, sembra tutt’altro che impossibile, per quanto i veneti dell’ex Di Francesco siano riusciti a sbloccarsi contro il Genoa e dunque arrivino all’Olimpico con molta più serenità. A complicare le cose, poi, potrebbe mettercisi la stanchezza post Europa League, visto che il match con gli spagnoli ha lasciato strascichi sia fisici che mentali. Vedremo se la Roma saprà reagire subito nel modo giusto, proprio come domenica scorsa contro l’Udinese: l’ambiente era ancora più ostile, eppure i giallorossi hanno saputo isolarsi e aggredire l’avversario sin dai primi minuti. L’approccio dovrà essere lo stesso, almeno questo è ciò che si augura Juric, giunto alla panchina più importante della carriera e deciso a giocarsi le sue carte fino alla fine, in attesa di tempi migliori.

Juric: “Siamo la Roma, dobbiamo sempre giocare come nel primo tempo di giovedì”

“Contro l’Athletic Svilar non ha fatto una parata, ma dobbiamo migliorare nell’avere maggior possesso palla perché ne abbiamo le capacità, così come nella mentalità di voler portare a casa il risultato – ha sottolineato Juric -. Vogliamo fare più partite come nel primo tempo di giovedì, una squadra come la Roma deve giocare sempre con intensità e al massimo se vuole ottenere risultati. Sui nuovi ho sensazioni estremamente positive, li vedo partecipi, si divertono. Ho la sensazione che vogliamo giocare il prima possibile, questo porta ad affrontare le partite con grandissimo entusiasmo. Celik e Dybala non hanno lesioni, vogliono allenarsi e provare. Qui abbiamo trovato uno staff di livello molto alto, Trigoria offre il massimo a livello di recupero dei giocatori. Pellegrini? Ha un comportamento esemplare, ha tanta voglia di giocare. Ha ancora un po’ di dolore, ma vuole esserci e dare il proprio contributo”.

Roma – Venezia, le probabili formazioni

Roma (3-4-2-1): Svilar; Mancini, Ndicka, Angelino; Celik, Koné, Pisilli, El Shaarawy; Pellegrini, Soulé, Dovbyk

In panchina: Ryan, Marin, Abdullhamid, Sangare, Hermoso, Hummels, Dahl, Cristante, Paredes, Baldanzi, Dybala, Shomurodov

Allenatore: Juric

Indisponibili: Le Fée, Saelemaekers

Squalificati: nessuno

Venezia (3-5-2): Joronen; Idzes, Svoboda, Sverko; Candela, Nicolussi Caviglia, Duncan, Busio, Zampano; Oristanio, Pohjanpalo

In panchina: Bertinato, Grandi, Stankovic, Haps, Altare, Carboni, Schingtienne, Sagrado, Andersen, Crnigoj, Doumbia, Raimondi, Ellertsson, Gytkjaer, Yeboah

Allenatore: Di Francesco

Indisponibili: Bjarkason

Squalificati: nessuno

Torino – Lazio (ore 12.30, Dazn)

A dare il via alla domenica di A saranno Torino e Lazio, impegnate nella sfida più interessante ed equilibrata della domenica. I granata vogliono riprendersi il primo posto in solitaria, oltre che dimenticare la brutta eliminazione di Coppa Italia contro l’Empoli, i biancocelesti cercano il primo successo in trasferta del loro campionato, dopo aver interrotto il digiuno generale nel viaggio europeo con la Dinamo Kiev. Difficile prevedere che gara sarà, visto che entrambe giocano un bel calcio e vanno sempre alla ricerca di gol e azioni offensive. Vanoli e Baroni rappresentano il nuovo che avanza, per nulla scottati dai rispettivi salti (il primo allenava il Venezia in Serie B, il secondo il Verona) e decisi a raggiungere vette sempre più alte, in barba alle previsioni della vigilia che li vedevano partire nelle retrovie. Le due squadre sono unite dalle contestazioni delle tifoserie contro Cairo e Lotito: i due, ironia della sorte, si sopportano a fatica (eufemismo), eppure hanno messo su due squadre piuttosto interessanti. A giocarsi di più, evidentemente, è la Lazio, visto che l’obiettivo dichiarato è un posto nelle prossime coppe europee. Fallire pure a Torino, dopo lo scivolone di Firenze, ridimensionerebbe non poco le ambizioni di Baroni, mentre Vanoli sta già facendo più del previsto, anche se questo non significa che abbia intenzione di fermarsi.

Torino – Lazio, le probabili formazioni

Torino (3-5-2): Milinkovic-Savic; Vojvoda, Coco, Maripan; Lazaro, Linetty, Ricci, Ilic, Sosa; Sanabria, Zapata

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In panchina: Paleari, Donnarumma, Walukiewicz, Linetty, Karamoh, Pedersen, Masina, Dembelé, Gineitis, Vlasic, Adams, Balcot, Ciammaglichella, Nije

Allenatore: Vanoli

Indisponibili: Schuurs, Savva, Ilkhan

Squalificati: nessuno

Lazio (4-2-3-1): Provedel; Lazzari, Gila, Romagnoli, Tavares; Guendouzi, Rovella; Isaksen, Dia, Zaccagni; Castellanos

In panchina: Mandas, Furlanetto, Marusic, Pellegrini, Gigot, Vecino, Dele-Bashiru, Castrovilli, Tchaouna, Noslin, Pedro

Allenatore: Baroni

Indisponibili: Patric

Squalificati: nessuno

Categories: News