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Vivendi: tonfo in Borsa dopo i conti

Giornata difficile alla Borsa di Parigi per il titolo di Vivendi, che a fine mattinata cede il 6,5%, a 20,215 euro, dopo essere arrivato a lasciare sul campo quasi il 10%. A innescare le vendite sulle azioni del gruppo francese di telecomunicazioni – primo azionista di Telecom Italia – sono stati i conti trimestrali in rosso. 

Fra luglio e settembre la società guidata da Vioncent Bolloré in perdita di 201 milioni, contro l’utile di 839 milioni registrato nello stesso periodo dello scorso anno. Sull’andamento hanno pesato un aumento della tassazione (159 milioni da 22 milioni nel trimestre), l’assenza di plusvalenze che avevano fatto lievitare i risultati del 2014 e i costi di ristrutturazione di Canal Plus, per la nuova organizzazione introdotta la scorsa estate. 

L’utile netto adjusted (misura ritenuta da Vivendi più rappresentativa dell’andamento) è calato del 9%, a 172 milioni nel trimestre ed è aumentato del 13,4% nei nove mesi a 501 milioni. Canal Plus ha registrato nei primi nove mesi un aumento degli abbonati individuali di 412mila a 11,23 milioni, che riflette una flessione di 88mila in Francia e un aumento di 412 mila all’estero (soprattutto in Africa). 

Nel terzo trimestre Canal Plus ha registrato un Ebita di 162 milioni, in calo del 21%. Per Universal Music la flessione è stata del 27% a 88 milioni. Il gruppo ha confermato per altro gli obiettivi per il 2015 e ha preannunciato per il 2016 e il 2017 “investimenti potenzialmente elevati”. 

“I risultati del terzo trimestre sono deludenti”, con performance inferiori alle attese per Canal Plus e Universal Music Group, commenta un analista parigino, aggiungendo che “la visibilita’ sul gruppo si riduce, stante anche l’annuncio di due anni di forti investimenti”. 

Anche per gli analisti di Société Générale, il terzo trimestre di Vivendi “è una delusione” e i maggiori investimenti previsti su Canal Plus peseranno sul 2016-2017. Nel corso della conference call con gli analisti, nel tardo pomeriggio di ieri, il Ceo di Vivendi, Arnaud de Puyfontaine, interpellato a proposito di Telecom Italia (di cui il gruppo francese è primo azionista con il 20,03%) ha detto che sta lavorando quanto alla possibilità di chiedere una presenza nel cda in occasione dell’assemblea indetta per il 15 dicembre per la conversione delle azioni di risparmio in ordinarie. 

Il ceo ha ribadito che Vivendi è un investitore di lungo termine in Telecom, ha spiegato che la salita al 20,03% è stata realizzata per proteggersi dalla diluizione post-conversione delle Rnc e ha sottolineato che non c’è stata “nessuna interazione” con Xavier Niel, il patron di Free che ha una partecipazione potenziale del 15% in Telecom.

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Categories: Finanza e Mercati