X

Vivendi, titolo in rosso dopo i conti 2023 in crescita: ricavi +9,5%. Svalutata quota in Tim per 1,34 miliardi

Imagoeconomica

Nel corso del 2023, Vivendi ha registrato un fatturato complessivo di 10.510 milioni di euro, con una crescita del 9,5% rispetto all’anno precedente. Questo notevole aumento è stato trainato principalmente dal Groupe Canal+ (+188 milioni di euro) e di Havas (+107 milioni di euro). Inoltre, ha inciso significativamente l’incorporazione di Lagardère a partire dal 1° dicembre 2023, che ha aggiunto ulteriori 670 milioni di euro al fatturato annuale. Intanto Vivendi, il principale azionista di Tim, ha svalutato la propria partecipazione nel gruppo italiano di 1,347 miliardi di euro, secondo il rapporto finanziario del 2023. Vivendi detiene il 23,7% del capitale di Telecom Italia e ha cambiato il modo in cui registra questa partecipazione, passando dal metodo del patrimonio netto a un approccio basato sul valore di mercato. Questo significa che ora considera la sua quota in Tim come un investimento finanziario, il cui valore è influenzato dal mercato e dalle prestazioni della telco.

Guardando alla situazione recente, durante la presentazione del nuovo piano industriale dell’operatore italiano, si è verificata una situazione sorprendente: uno scambio di oltre 2 miliardi di azioni che ha portato a una forte diminuzione del titolo, con un calo quasi del 24%. Tuttavia, la giornata di oggi è iniziata con un trend in rialzo, il titolo che mostra un aumento del 3,6% a Piazza Affari. Al contrario, Vivendi ha visto un calo di oltre il 4% a Parigi.

I conti di Vivendi del 2023

Considerando i tassi di cambio e i perimetri costanti, il fatturato di Vivendi è aumentato del 2,6% rispetto al 2022. Questa crescita è stata guidata principalmente dalla performance positiva di Groupe Canal+ (+2,9%) e di Havas (+4,3%).

Passando al risultato operativo rettificato (ebitda), nel 2023 ha raggiunto i 934 milioni di euro, mostrando un incremento del 7,5% rispetto all’anno precedente. Questo valore include la quota parte nel risultato netto delle società affiliate operative di Universal Music Group (Umg) per 94 milioni di euro (124 milioni di euro nel 2022) e di Lagardère per 125 milioni di euro fino al 30 novembre 2023 (98 milioni di euro nel 2022).

Al netto di questa quota parte, l’ebitda è stato di 715 milioni di euro, in aumento del 10,6% rispetto al 2022. Questo incremento è stato principalmente guidato dalla crescita di Havas (+24 milioni di euro) e di Groupe Canal+ (+10 milioni di euro), oltre al significativo miglioramento dei risultati di Vivendi Village (+19 milioni di euro).

L’ebitda riflette anche l’impatto della consolidazione di Lagardère a partire dal 1° dicembre 2023, che ha contribuito con 20 milioni di euro. A tassi costanti, l’ebitda è aumentato del 11,7% rispetto al 2022. Al netto della quota parte nel risultato netto delle società affiliate operative, l’ebitda è cresciuto del 12,1%.

I proventi da investimenti finanziari nel 2023 sono stati di 81 milioni di euro, con dividendi da FL Entertainment per 29 milioni di euro, da MediaForEurope per 28 milioni di euro (invariati rispetto al 2022) e da Telefonica per 18 milioni di euro (invariati rispetto al 2022).

Le altre spese e i proventi finanziari netti hanno rappresentato una spesa netta di 158 milioni di euro nel 2023, rispetto alla spesa netta di 952 milioni di euro nel 2022. Infine, il risultato netto rettificato nel 2023 è stato di 722 milioni di euro, in aumento del 110% rispetto al 2022.

I commenti

“Siamo lieti di aver potuto completare la combinazione con Lagardère – ha detto il chairman Yannick Bolloré – Questa operazione ci ha consentito di diventare il terzo gruppo editoriale mondiale, il numero uno in Francia e il numero due nel Regno Unito, nonché leader mondiale nel travel retail. Su base annuale, questa combinazione tra Vivendi e Lagardère rappresenterebbe un fatturato proforma di 18 miliardi di euro nel 2023 (16,5 miliardi di euro nel 2022). Il nostro gruppo conta oggi circa 73 mila dipendenti, di cui 36 mila presso il gruppo Lagardère”.

“Lo studio di fattibilità del progetto di scissione della società in quattro entità quotate in Borsa, annunciato lo scorso dicembre, continua – ha proseguito Bolloré -. Questo progetto, se realizzato, creerebbe valore per tutte le parti interessate del gruppo e consentirebbe di costituire player puri indipendenti dotati delle risorse umane e della flessibilità finanziaria necessarie per intraprendere il proprio percorso di crescita in un contesto internazionale caratterizzato da numerose opportunità di investimento.

Arnaud de Puyfontaine, presidente del Cda di Vivendi, ha aggiunto: “I risultati di Vivendi nel 2023 riflettono la solidità finanziaria dei suoi principali settori e la loro capacità di adattamento e trasformazione strutturale al loro ambiente”. E sull’anno in corso ha detto: “I primi mesi del 2024 confermano il continuo orientamento positivo delle attività delle nostre principali entità”.

Related Post
Categories: Finanza e Mercati