Tim, il Tribunale di Milano ha dichiarato “inammissibile per difetto di interesse ad agire” e “difetto di legittimazione ad agire” le domande di Vivendi in merito alla vendita da parte di Tim della rete fissa Netco a Kkr. Lo si legge in una nota firmata dal presidente del Tribunale, Fabio Roia.
Vivendi contro Tim: cosa ha deciso il Tribunale di Milano
La Sezione civile specializzata in materia di impresa del Tribunale di Milano, presieduta da Angelo Mambriani, ha depositato stamani, come si legge nel comunicato di Roia, la “sentenza con cui è stata decisa la causa numero 44320/2024” promossa da Vivendi nei confronti di Tim, che aveva “ad oggetto la declaratoria di invalidità della delibera del cda” del gruppo delle comunicazioni, del 5 novembre del 2023, di “approvazione dell’offerta per la cessione della rete fissa presentata da Kkr“.
Il tribunale, di fatto, ha ritenuto tale richiesta inammissibile per mancanza di interesse ad agire (in particolare perché Vivendi non avrebbe dichiarato la propria intenzione di voto in caso di convocazione dell’assemblea) e non per il merito della causa.
Vivendi contro Tim: “Impugneremo la decisione del Tribunale”
Vivendi “prende atto” della decisione del Tribunale di Milano di respingere il suo ricorso avverso la decisione del consiglio di amministrazione di Tim relativa alla cessione della rete fissa ma “continua a ritenere che la cessione della rete Tim avrebbe dovuto essere oggetto di votazione in assemblea perché si tratta di un bene essenziale il cui trasferimento modifica la struttura societaria scopo di Tim”. Per questo motivo Vivendi intende “impugnare tale decisione“.
Vivendi contro Tim: cosa chiedevano i soci francesi
Il gruppo francese “aveva dedotto, quali vizi di tale delibera, il contrasto con l’oggetto sociale, la violazione della competenza degli amministratori, l’omessa convocazione di assemblea straordinaria, il conflitto di interessi”. I giudici, però, nella sentenza hanno dichiarato inammissibili le domande di Vivendi “per difetto di interesse ad agire” e “difetto di legittimazione ad agire”.
I francesi di Vivendi, primo socio del gruppo italiano con oltre il 23% del capitale, avevano chiesto, in sostanza, al Tribunale di Milano di annullare la delibera del cda con cui era stata venduta la rete fissa Netco al fondo statunitense Kkr, senza passare per l’assemblea straordinaria.
L’ultima udienza della causa civile a Milano si era tenuta il 14 novembre scorso e dopo 60 giorni i giudici hanno depositato il verdetto. Per Tim quella scelta di vendere la rete fissa era stata un atto di gestione che non prevedeva modifiche all’oggetto sociale, né un voto dell’assemblea straordinaria.
Vivendi contro Tim: la reazione in Borsa
Reagisce Tim in Piazza Affari a seguito del rigetto del ricorso: il titolo, infatti, poco prima delle 11 allunga il passo e, dopo un avvio debole, guadagna l’1,45% a circa 2,26 euro.