Condividi

Vivendi chiarisce: direzione su Tim con arrivo Genish per più convergenza

E’ Tim a precisare, rispondendo alle richieste Consob, che l’inizio della direzione e coordinamento risale al consiglio d’amministrazione del 27 luglio e non prima

Ma quando è scattato l’inizio “dell’attività di direzione e coordinamento” di Vivendi su Tim? Da quando il gruppo francese ha ufficializzato di possedere il 23,9% del capitale, da quando ha conquistato la maggioranza in Cda (il 4 maggio 2017) o da quando, il 27 luglio, il Cda ha “preso atto” che la direzione di Tim era diventata francese con il divorzio dall’Ad Flavio Cattaneo? Sulla questione Consob vuole chiarezza: lo ha fatto capire a più riprese sia in via informale che con un’attività ispettiva culminata con l’ispezione nelle sedi di Tim a Milano e Roma. La risposta, ufficiale di Vivendi è arrivata, rivolta al mercato e alla Consob, nel primo pomeriggio di venerdì 4 agosto, attraverso un comunicato diffuso dalla stessa Tim: la guida francese è avvenuta “a fronte di due specifiche circostanze“, afferma la nota del gruppo Tlc nazionale.

La prima sta nel “progetto di rafforzare il management team della società con l’ingresso in TIM di un dirigente apicale proveniente dal gruppo Vivendi, con l’obiettivo, tra l’altro, di realizzare, nel contesto dell’attuale piano strategico, un maggior coordinamento tra le attività industriali e commerciali delle diverse società”. E il riferimento è all’arrivo di Amos Genish nominato chief operating officer per la convergenza a fine luglio. La seconda circostanza  riguarda “il progetto di JV tra TIM e Canal plus Group, quale elemento egualmente indicativo della volontà di avviare, sempre nel contesto dell’attuale piano strategico, una forma di coordinamento fra i due gruppi societari nel settore multimedia” .

Il Consiglio di Amministrazione del 27 luglio 2017 ha preso atto dell’inizio dell’attività di direzione e coordinamento e “non ha trattato il profilo della sussistenza o meno di controllo ex art. 2359 cod. civ. di Vivendi su TIM”.

Vivendi nega, in sostanza, che i contrasti con Cattaneo fossero riconducibili a divergenze sul punto del controllo e sulle strategie da adottare sulla realizzazione della rete in banda larga in contrapposizione con Open Fiber e con l’impostazione del governo italiano. Infatti il nuovo comunicato di Tim si limita a precisare che  la risoluzione del rapporto con l’Ad Flavio Cattaneo è stata consensuale e “i relativi presupposti sono maturati nell’ambito di un dialogo circa la possibile evoluzione dell’organizzazione manageriale di vertice della stessa – a riporto dell’amministratore delegato – in vista delle prossime sfide che dovranno essere affrontate, dialogo che ha evidenziato posizioni non convergenti, e tenuto conto dell’avvenuto raggiungimento da parte dell’Amministratore Delegato degli obiettivi programmati”.

 Rispetto alla clamorosa buonuscita di 25 milioni concordata con il manager rientra “nella fisiologica dinamica negoziale e transattiva dell’accordo, a fronte di una riduzione dell’importo dovuto e del mancato riconoscimento di alcuna severance, è stata convenuta l’erogazione della somma concordata per cassa e senza dilazioni temporali o meccanismi di correzione ex post”. Nessuna aggiunta o potenziale incremento sarà dunque accordato da Tim.

Su tutta la vicenda resta alta la tensione anche alla luce dei rapporti più difficili tra Italia e Francia dopo il dietrofront del presidente Emmanuel Macron sull’accordo tra Fincantieri e i cantieri Stx. Il ministro dello Sviluppo Carlo Calenda ha chiesto a Palazzo Chigi di valutare l’esercizio dei diritti speciali su Tim (golden power). Ed è tornata di attualità il tema dello scorporo della rete Telecom, tema sul quale anche il ministro Pier Carlo Padoan ha manifestato interesse.

Commenta