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Vivendi all’Agcom: stop in Mediaset? Discriminazione

Il gruppo francese sostiene che anche l’obbligo di rivedere le sue quote in Tim o Mediaset sarebbe una riscrittura del quadro normativo vigente e alimenterebbe il sospetto di discriminazione nei confronti di un soggetto francese

Vivendi all’Agcom: stop in Mediaset? Discriminazione

Il congelamento della quota di Vivendi in Mediaset, o l’obbligo di rivedere le posizioni azionarie in Tim e Mediaset, sarebbe una riscrittura del quadro normativo vigente, non una sua interpretazione, e alimenterebbe il sospetto di discriminazione nei confronti di un soggetto francese che ha acquisito partecipazioni in più società italiane. Sono queste le conclusioni – in base alla ricostruzione di Radiocor Plus – avanzate da Vivendi nell’audizione davanti all’Agcom avvenuta nei giorni scorsi.

L’audizione, richiesta dalla stessa Vivendi dopo quella “tecnica” avvenuta a febbraio con i funzionari dell’Autorità, si inserisce nell’ambito dell’istruttoria avviata a dicembre dopo l’ingresso di Vivendi (già socio di Tim con il 23,9%) nell’azionariato di Mediaset con il 28,8% per presunta violazione dell’articolo 43 del Tusmar in materia di concentrazione tra tlc e media.

In base al comma 11 dell’articolo oggetto d’istruttoria, “le imprese, anche attraverso società controllate e collegate, i cui ricavi nel settore delle comunicazioni elettroniche” sono “superiori al 40% dei ricavi complessivi di quel settore» non possono conseguire nel sistema integrato delle comunicazioni (il paniere che raccoglie i ricavi da canone, pubblicità, pay tv e altro) «ricavi superiori al 10 per cento del sistema medesimo”.

Uno degli argomenti principali utilizzati da Vivendi nell’istruttoria riguarda proprio l’attribuzione dei ricavi a una impresa come conseguenza delle sue partecipazioni: secondo le argomentazioni addotte, ribadite nei giorni scorse, non sarebbe infatti possibile imputare a Vivendi il fatturato di Telecom e di Mediaset (cioè quello che conta ai fini dell’articolo 43 comma 11) semplicemente sulla base di una situazione di “collegamento” senza avere una situazione di controllo o quantomeno di controllo congiunto.

In base al codice civile, sono considerate collegate le società su cui si può esercitare una influenza notevole e questa situazione si ha per le quotate quando è possibile esprimere almeno il 10% dei voti in assemblea. Altre argomentazioni di Vivendi contro la presunta violazione, riguardano le interpretazioni del concetto di “collegamento” e di “concentrazione” nonché l’analisi delle società rilevanti ai fini del calcolo del Sic (il Sistema integrato delle comunicazioni) facenti capo a Mediaset.

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