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Viticoltura eroica: un Manifesto per i vignaioli estremi

Un Manifesto per promuovere la cultura e il lavoro della viticoltura eroica,  che si svolge in particolari condizioni di altitudine e clima, su terrazze, gradoni, terreni con pendenza superiore al 30 per cento, situati oltre i 500 metri sul livello del mare, diffusi in Italia dal Trentino-Alto Adige alla Sardegna, dalla Valle d’Aosta all’isola di Pantelleria, dalla Valtellina alla Costiera Amalfitana, dalla Riviera di Ponente alla Costa Viola, dalle Cinque Terre alle pendici dell’Etna. Un patrimonio di vitigni che sono sopravvissuti alle guerre, alle pestilenze, al flagello della fillossera e che, grazie alla tenacia e alla passione di alcuni piccoli-grandi vignaioli, sono stati strappati all’oblio e che ancor oggi sono in grado di regalare dei vini di eccellente qualità che parlano di uomini, treadizioni e territorio.

La maggior parte di queste realtà coltiva infatti vitigni autoctoni solo in parte integrati con quelli internazionali in grado di produrre vini unici carichi di storia e di suggestioni, vini rari e preziosi. Elaborato dal Cervim, Centro di ricerca studi salvaguardia coordinamento e valorizzazione dell’agricoltura montana, il “Manifesto della viticoltura eroica”, presentato a Vins Extrêmes, il salone internazionale dei vini estremi a Forte di Bard sarà protagonista e condiviso per l’interno 2020 in occasione degli eventi e delle manifestazioni enologiche. I vini eroici sono tutelati in Italia da una legge entrata in vigore il 12 gennaio 2017 che in novanta articoli  raccoglie tutta la normativa precedente in tema di vino.

In particolare l’articolo 7, prevede la tutela di tali vigneti e si prefigge di promuovere interventi di ripristino, recupero e salvaguardia di quei vigneti che insistono su aree soggette a rischio di dissesto idrogeologico o aventi particolare pregio paesaggistico. «Il Manifesto della viticoltura eroica – sottolinea il presidente Cevim Roberto Gaudio – rappresenta una sintesi propositiva di cosa siano i vigneti estremi ed il lavoro quotidiano dei vignaioli, a vantaggio di ambiente, paesaggio e biodiversità. Un Manifesto che è anche un impegno che il mondo del vino si è preso per promuovere questa tipologia di viticoltura e che sarà firmato e condiviso da enti, consorzi di tutela, singoli produttori e associazioni del vino, mondo della ricerca e professionisti».

Fra i grandi eventi del Cervim della prima parte dell’anno, il Vinitaly (a Verona dal 19 al 22 aprile) e il VII Congresso Internazionale sulla Viticoltura di Montagna e in Forte Pendenza, che si terrà a Vila Real in Portogallo dal 14 al 16 maggio, organizzato dal Cervim, dall’Università del Tras-os-Montes e Alto Douro (UTAD), dall’ Associação para o Desenvolvimento da Viticultura Duriense (ADVID) e dalla Facoltà di Scienze dell’Università di Porto.

Ecco il “MANIFESTO DELLA VITICOLTURA EROICA”

La viticoltura eroica è una straordinaria espressione della capacità dell’uomo di dare un futuro sostenibile a persone che operano in territori geografici peculiari e difficili.

I vigneti eroici rappresentano un monumento al lavoro dell’uomo e alla conservazione del territorio e devono essere tutelati anche per il loro interesse storico, culturale e soprattutto paesaggistico.

La viticoltura eroica svolge un ruolo fondamentale per la conservazione dell’ambiente in aree delicate e fragili, preservandolo dall’abbandono e dalle aggressioni del cambiamento climatico.

Le viti, coltivate in zone eroiche, crescono in ambienti vocati e sono conservatrici di biodiversità varietale, da esse si ottengono vini originali e di elevata qualità organolettica.

La coltivazione delle viti nelle aree eroiche è un’attività fondamentale per il mantenimento dell’agricoltura e della presenza dell’uomo in siti con difficoltà strutturali permanenti, oltre che per un corretto rapporto fra le diverse attività produttive a beneficio dell’economia circolare.

La viticoltura eroica con i suoi paesaggi unici rappresenta un valore aggiunto a vantaggio anche del turismo e delle attività ad esso collegate.

La viticoltura eroica deve trovare adeguati riconoscimenti nel quadro di una politica coerente e complessiva in favore dei suoi territori e del loro sviluppo sostenibile.

La produzione dei vini eroici e più onerosa che in altri ambienti. Sul mercato la loro origine deve essere chiaramente riconoscibile e valorizzata attraverso l’utilizzo dell’apposito marchio “CERVIM – Viticoltura Eroica” così da garantire sia la giusta remunerazione al produttore sia la riconoscibilità al consumatore.

I territori interessati dalla viticoltura eroica dovranno avere gli adeguati riconoscimenti internazionali, UNESCO e FAO, oltre a quelli nazionali.

Al fine della tutela e promozione della viticoltura eroica l’Istituzione di riferimento a livello internazionale è il CERVIM.

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