I contagi continuano a crescere e la fiducia dei consumatori s’incrina, così le Borse europee stentano a trovare una rotta e dopo qualche timido tentativo di rimbalzo, chiudono piatte. Anche Wall Street appare piuttosto volatile nelle prime ore di scambi e si allinea all’andamento del Vecchio Continente dove Francoforte perde lo 0,15%; Parigi -0,05%; Madrid -0,2%; Londra +0,15%.
Piazza Affari, -0,05%, resta aggrappata a 19.076 punti, grazie ai rialzi di Pirelli +2,55%, Fiat +2,45%, Exor +2,44%, Campari +1,54%. Sul lato negativo del listino si accentua la parabola discendente di Bper -2,51%, dopo l’exploit positivo di inizio settimana e le perdite della vigilia. Male anche Mps, -1,53%, con la mina dei rischi legali messi in evidenza dal Sole 24 ore.
Fra le banche sono positive Banco Bpm +0,64% e Unicredit +0,37%, ma qualche campanello d’allarme dev’essere suonato dopo le parole del Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco. “Questo shock senza precedenti” della crisi Covid “potrebbe causare qualche vittima fra le banche” – ha detto il governatore nel suo intervento alla seconda conferenza Baffi Carefin. Pur non pensando probabilmente solo a quelle italiane, Visco ha osservato che le banche “sono entrate nella crisi con una posizione di capitale e di liquidità più forte rispetto precedente” e le autorità di vigilanza hanno preso delle misure come il divieto di dividendi ma la prevedibile crescita dei crediti deteriorati deve spingere gli istituti “a incrementare gli accantonamenti” non nascondendo gli Npl e in Europa devono essere prese iniziative per il varo di veicoli appositi per gestire tali crediti e per modificare le norme sul tema.
Le vendite penalizzano Telecom -2,67%, Interpump -1,86%, Unipol -1,63%. In rosso pallido Moncler, -0,35%, in attesa dei risultati del terzo trimestre, ed Stm, -0,97% dopo la trimestrale, che si è rivelata in linea con le attese per ricavi. Equita osserva che “il margine lordo è sotto di poco rispetto alle nostre stime, mentre la guidance per il quarto trimestre sui ricavi è al di sopra delle attese”.
Si sgonfia Ferragamo -5,45%, ma a dare spettacolo oggi, in una seduta prevalentemente incolore, è stata Saras, +9,86%. Ad accendere l’interesse sull’azienda dei Moratti è stato l’annuncio dell’ingresso nel capitale, con una quota del 3,01%, di Trafigura, società di trading petrolifero di Singapore, controllata da Farringford Foundation. L’operazione potrebbe non essere solo finanziaria. Una portavoce di Trafigura ha detto infatti che la società “punta a interagire in maniera costruttiva con Saras come azionista di supporto”. Tra le principali attività del nuovo socio c’è il trading e l’investimento in prodotti su greggio e petrolio, oltreché su metalli e altre commodity. Il gruppo investe, inoltre, in asset che hanno forti sinergie con le attività di trading core, come i tarminali di stoccaggio, le stazioni di servizio, depositi di metalli e miniere. “Il 3% è una quota significativa per un operatore del settore che fa trading. Evidentemente ha una view positiva sui margini di raffinazione che si possano riprendere e che il peggio sia passato”, osserva un broker. Oggi salgono intanto i prezzi del petrolio: Brent +2,42%, 42,74 dollari al barile; Wti +2,32% 40,96 dollari.
Arretra l’oro,-1,3%. 1899,3 dollari l’oncia. Sul mercato valutario l’euro è cedente nei confronti del dollaro, con il cambio intorno a 1,1829, mentre recupera sulla sterlina, cambio a 0,9035. Sul secondario italiano la seduta è lievemente positiva: lo spread fra Btp 10 anni e Bund di pari durata scende a 135 punti base (-0,63%), ma salgono i tassi. Quello del Btp va a +0,79%.
Prosegue in ogni caso la buona stagione dei titoli di Stato italiani. Il Btp a trent’anni collocato oggi dal Tesoro ha registrato infatti una domanda record. Il titolo sindacato, la cui taglia è stata fissata a 8 miliardi di euro, ha raccolto ordini per oltre 90 miliardi, il livello più alto mai conseguito per un titolo con durata superiore ai dieci anni. Il Btp deve essere ancora prezzato e avrà un rendimento di 5 punti base superiore al Btp trentennale con scadenza settembre 2050, che attualmente viaggia attorno all’1,7%. Il collocamento è stato curato da Bnp Paribas, Deutsche Bank, Jp Morgan, Mps e Nomura.
Dall’agenda macroeconomica si segnala che a ottobre la fiducia dei consumatori dell’area euro è calata di 1,6 punti portandosi a quota -15,5. Nella Ue è scesa sempre di 1,6 punti a quota -16,5. Entrambi gli indicatori sono ben al di sotto della media di lungo termine di -11,2 punti per l’area euro e -10,6 per la Ue. Lo rileva la Dg Ecfin della Commissione europea.
Negli Usa il dato sulle nuove richieste dei sussidi di disoccupazione è invece sopra le attese ed è il migliore dall’inizio della crisi provocata dal coronavirus, ma in un contesto di aiuti in esaurimento. La scorsa settimana, le richieste sono diminuite di 55.000 unità a 787.000, contro stime per 875.000. La media delle quattro settimane, un dato più stabile, è diminuita di 21.500 unità a 811.250.
Il superindice dell’economia statunitense (LEI), redatto dal gruppo di ricerca privato Conference Board, è cresciuto a settembre dello 0,7% a 107,2 punti, dopo il +1,2% di agosto, il +1,4% di luglio e il +2% di giugno; in precedenza, registrato un calo record a marzo (-7,4%) e un forte ribasso ad aprile (-6,3%) a causa della pandemia. Le attese erano per un rialzo dello 0,6%.