Ecco i punti salienti dell’intervento del governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco al Festival dell’Economia di Trento.
Sostenibilità
La sostenibilità è ormai una priorità per tutte le banche centrali. I rischi climatici possono influire sulla solidità delle banche influenzando uno dei canali di trasmissione della politica monetaria e la stessa stabilità finanziaria.
Qui le banche centrali possono svolgere un ruolo importante: possono informare e sensibilizzare intermediari e investitori, intraprendere iniziative di “educazione alla finanza sostenibile”, valutare che le banche adottino standard di gestione dei rischi climatici, tutelare la stabilità finanziaria e investire in sostenibilità utilizzando criteri ESG.
Next Generation EU – Produttività
Le risorse del programma Next Generation EU possono contribuire a trasformare il contesto economico e sociale, accelerando le transizioni digitale e ambientale. Per l’Italia è anche un’occasione da non sprecare per finanziare il disegno e l’attuazione di riforme che mirino a scardinare le difficoltà della nostra economia, che si manifestano nel ristagno della produttività che dura da tre decenni.
Investimenti privati volti ad accrescere la produttività potranno essere favoriti dall’allocazione di risorse pubbliche in settori ad alto contenuto innovativo e per la realizzazione di infrastrutture di nuova generazione, come il completamento della banda larga ultraveloce, nonché nella qualità del capitale umano. Pesano anche i ritardi dell’Italia nel tasso di connessione alla rete e nelle scarse competenze digitali. Bisogna investire in innovazione, in istruzione e in ricerca e sviluppo. Per un paese avanzato come il nostro, è difficile progredire restando agli ultimi posti nella spesa nella ricerca.
Posizione Bce sull’euro forte
Nessuna cacofonia nel Board, non ci sono divisioni interne alla Bce. La Presidente Lagarde ha sottolineato che un euro forte esercita pressioni negative sui prezzi e deve essere monitorato. Sulla stessa linea si sono espressi il Consiglio direttivo, il Capo Economista Philip Lane e Fabio Panetta pochi giorni fa.
Sull’euro la mia posizione coincide con quella del Consiglio direttivo. Il recente rafforzamento della moneta unica ci preoccupa, perché genera ulteriori pressioni al ribasso sui prezzi in una fase in cui l’inflazione è già bassa. Le implicazioni per la politica monetaria sono evidenti: se le pressioni negative sui prezzi metteranno a repentaglio l’obiettivo di stabilità dei prezzi dovremmo intervenire, mentre qualora emergessero effetti di segno opposto le misure già adottate potrebbero essere sufficienti. Sono rimasto colpito dalla reazione mediatica dopo la nostra riunione: l’obiettivo della Bce è molto chiaro, accomodare il più possibile l’economia monetaria a una situazione straordinaria.
Mes
Il Mes nasce come strumento di emergenza per situazioni di crisi di finanza pubblica o del sistema finanziario in singoli paesi. In tali circostanze esso prevede condizionalità stringenti.
Invece la speciale linea di credito attivata in seguito alla pandemia, sebbene gestita dallo stesso organismo, ha finalità e struttura completamente diverse: è un programma di scopo per le spese sanitarie e non ci sono condizionalità come nei programmi tradizionali. In questo caso non c’è la Troika. Lo stigma sul Mes è legato a un cattivo utilizzo dei fondi e una cattiva comunicazione.