Il momento congiunturale del Paese e le politiche di bilancio, le prospettive della politica monetaria e il rapporto con l’Europa, un richiamo ed uno stimolo alle banche per fare meglio. C’è stato tutto questo nell’intervento di Ignazio Visco di fronte alla platea degli operatori finanziari dell’Assiom Forex radunati a Verona in quello che è stato il suo primo discorso del nuovo mandato, il suo primo discorso del 2018, il suo primo discorso dopo il polverone della Commissione banche, a meno di un mese dalle elezioni. Non ha parlato di politica il Governatore, ma a leggere le sue parole non può invece sfuggire il messaggio chiaro che ha inviato alla politica. Con la preoccupazione che una lunga vacatio di poteri dopo il 4 marzo possa pesantemente danneggiare il Paese mentre in Europa si effettueranno scelte decisive. Visco chiede a gran voce una stagione di riforme strutturali, una politica di bilancio prudente.
Riforme indispensabili, essenziali per innalzare il nostro potenziale di crescita economica. E in questo senso dobbiamo contare su un aiuto europeo per politiche di bilancio flessibili, ma questo non può avvenire con disavanzi elevati, stante la nostra situazione deficitaria. Dobbiamo allora consolidare la ripresa in atto sostenendo un Pil in crescita. Il momento aiuta: occupazione in risalita, attività produttiva incoraggiante, esportazioni che volano e investimenti che accelerano con imprese più vitali. E allora riforme, riforme, riforme invoca Visco che chiede implicitamente tempi brevi alla politica per non perdere questa chance di ripresa. Il contesto europeo rimane favorevole. Almeno fino a tutto il 2019 la politica monetaria rimarrà accomodante. Abbondante liquidità e tassi bassi assicura la Bce per almeno due anni. Il successo delle scelte di Francoforte ha dato respiro e stabilità alla nostra economia, dobbiamo approfittare di questo salvagente per un biennio ancora. Permangono certo i rischi di una inflazione troppo bassa soprattutto a causa della moderazione salariale. Resta l’incognita dei tassi di cambio, ma in questo caso la Bce nulla può. Ma Visco dice anche che non dobbiamo preoccuparci troppo per la prossima stagione di tassi più alti per il nostro debito.
È vero che è elevatissimo, ma la sua vita media residua di sette anni sembra in grado di assorbire questo aumento nel tempo. E poi, rincara il Governatore, non deve preoccuparci il prossimo ritorno alla normalità della politica monetaria, ma la credibilità e l’efficacia delle riforme e la riduzione del debito. Il Paese deve essere protagonista in Europa e lo può fare solo attraverso la crescita economica e la stabilità finanziaria. E poi le banche. È vero stanno meglio, ma devono recuperare redditività e capacità competitiva. La riduzione delle sofferenze e la ripresa dei prestiti non bastano. E allora Visco ha detto chiaro chiaro quello che devono fare da adesso in poi. Vanno compressi i costi e avviate aggregazioni o integrazioni consortili per creare sinergie di costo e ricavo. Le banche devono investire nelle nuove tecnologie con particolare riferimento a quelli per i sistemi nuovi di pagamento, il settore del fintech tanto per intenderci. E poi, nota dolente dopo quello che è successo negli ultimi anni, occorre accrescere la trasparenza verso la clientela, non come azione imposta dalla legge ma come forte strumento di competitività.