Puntano sul vino due robuste istituzioni finanziarie italiane. Scelgono cosi’, in modo originale, di aiutare il Made in Italy. Con un occhio alla sostenibilità ed alla ripresa post Covid, ovviamente, perché il mercato dei capitali deve guardare avanti. Cassa Depositi e Prestiti e UniCredit hanno lanciato il primo Basket Bond di filiera da 200 milioni di euro. Una cifra enorme che ha interessato per ora tre eccellenze: Feudi di San Gregorio, Masi Agricola e Pasqua Vigneti e Cantine. Tre imprese italiane attive nel settore vitivinicolo che hanno emesso singolarmente minibond per 21 milioni di euro. Tutto a tasso fisso di durata di 7 anni per sostenere i rispettivi piani di investimento e sviluppo. ” Non è facile, nel contesto in cui viviamo, guardare avanti e continuare a investire nella qualità dei prodotti e dei processi. Il supporto di due partner come UniCredit e CDP ci dà energia ed entusiasmo e noi investiremo nel nostro spumante metodo classico”, dice Antonio Capaldo, Presidente di Feudi di San Gregorio.
Ma chi sono le tre realtà industriali? Feudi di San Gregorio è azienda leader nel Sud Italia e all’estero nel segmento “vini campani”. Masi Agricola S.p.A. è quotata sul segmento AIM di Borsa Italiana ed è tra i principali produttori di vini pregiati . Pasqua Vigneti & Cantine S.p.A. è sul mercato dal 1925, riconosciuta nel mondo come produttrice di grandi vini veneti.
L’operazione finanziaria Cdp-Unicredit, tuttavia, guarda già ad altre filiere strategiche dell’economia italiana. Difficile non convenire con il management dato che il mercato europeo si arricchirà presto di sostegni pubblici e di una nuova politica agroalimentare. Vincerà chi avrà dalla sua, buone risorse finanziarie, capacità lavorativa circolarità e sostenibilità dei prodotti. A questo riguardo non dimentichiamo che a Bruxelles in queste settimane si discute con molta forza della Nuova politica Agricola con i governi alla ricerca di una sintesi complicata.
Tecnicamente CDP e UniCredit, hanno sottoscritto ciascuna il 50% dell’ammontare complessivo delle prime emissioni del programma. Paolo Calcagnini, Vicedirettore Generale di CDP, spiega che “l’ operazione ha favorito l’accesso al mercato dei capitali di aziende solitamente non abituate a questo tipo di strumenti e ha rafforzato la collaborazione con UniCredit a seguito della firma del protocollo di luglio 2020”. La conseguenza di quell’intesa è stato un finanziamento di un miliardo di euro per imprese particolarmente colpite dall’emergenza Covid-19. Non di meno Francesco Giordano, CEO Commercial Banking Western Europe di UniCredit motiva l’interesse per il vitivinicolo di qualità come uno dei settori ” migliori rappresentanti nel mondo delle eccellenze produttive italiane e al contempo tra i più impattati dall’attuale fase di emergenza”.
Il vino italiano vale 12 miliardi all’anno con un export di 6,3 miliardi nel 2020. Le aziende vogliono continuare a fare buoni affari,portando sulle tavole di tutto il mondo il meglio delle nostre colture, da Nord a Sud. La concorrenza tiene sempre più in considerazione i cicli di produzione, le zone di coltivazione, le certificazioni.
Lo evidenzia, per esempio, anche per Federico Girotto, Amministratore Delegato di MASI Agricola contento del ” riconoscimento alla nostra rappresentatività nel Made in Italy: un ulteriore stimolo a intensificare il focus sui nostri valori, competenze distintive e profondo rispetto per il territorio, anche in chiave di sostenibilità”. E si’ che gli investimenti sono la cartina di tornasole per Riccardo Pasqua, Amministratore Delegato di Pasqua Vigneti e Cantine: ” L’emissione dei minibond da parte nostra imprimerà una forte accelerazione al programma di investimenti a sostegno dei progetti più importanti del nostro portfolio”.
In fondo, si capisce dai banchieri e dai produttori, con un buon tesoretto si combatte meglio.