Un tempo accompagnava i più raffinati menù delle Casate Reali. amato da Re Umberto I che lo voleva sempre presente alla sua mensa, da Giovanni Lanza, presidente del consiglio dal 1869 al 1873, che lo coltivava nelle sue vigne, e conosciuto anche da papa Francesco, il cui nonno aveva una vigna nell’astigiano in cui produceva Grignolino, il vino “Anarchico ed individualista“, come lo definì Luigi Veronelli, aveva ed ha tannini spiccati gli conferiscono un carattere un po’ spigoloso ma anche la capacità di invecchiare bene. Ma proprio queste caratteristiche oggi sono alla base del suo revival: ribelle, selvatico, anarchico «testabalorda», come è stato definito, il vitigno autoctono del Monferrato, torna ad avere un suo appeal sui consumatori, soprattutto i più giovani.
Il vino amato da Re Umberto I che Veronelli definì Anarchico e Individualista sta conoscendo una seconda rinascita
E al «Grignolino, il Nobile Ribelle», è dedicata una manifestazione in programma sabato 11, domenica 12 e lunedì 13 marzo a Grazzano Badoglio (Asti) nel corso della quale si potrà fare conoscenza di cento produttori e degustare le tante sfumature di questo vitigno. La manifestazione è alla sua seconda edizione. In cabina di regia, l’Associazione Italiana Sommelier del Piemonte, con le delegazioni di Asti e Casale, supportate dal Consorzio Barbera d’Asti e vini del Monferrato, dal Consorzio Colline del Monferrato Casalese, dalle Associazioni dei Produttori di Grignolino d’Asti Doc-Piemonte Doc Grignolino e Monferace, dal Consorzio Gran Monferrato e con il patrocinio del Comune di Grazzano Badoglio.
«La prima edizione è stata un successo, anche inaspettato nelle dimensioni – dicono Paolo Poncino e Daniele Guaschino, delegati Ais Asti e Ais Casale – Gli spazi saranno raddoppiati per rendere la degustazione più confortevole al pubblico. Abbiamo pensato a un approfondimento sul vitigno con alcune masterclass». E annunciano: «Novità quest’anno sarà la presenza di un vino ospite: la Freisa. Vitigno dell’anno 2022 la Freisa condivide con il Grignolino parte del suo dna, da qui l’idea di farne un compagno di viaggio grazie al supporto dell’associazione Più Freisa».
A dar voce al Grignolino e alla Freisa saranno i sommelier delle due delegazioni che, ai banchi di assaggio, parleranno di questi vitigni in tutte le sue diverse sfumature, ne racconteranno i territori e i diversi stili di vinificazione e affinamento.
La tre giorni si svolgerà nei locali delle ex scuole di via IV Novembre 15: sabato dalle 11 alle 19, domenica dalle 11 alle 18, lunedì dalle 11 alle 17. L’11 e il 12 marzo l’ingresso sarà dedicata al pubblico mentre la giornata del 13 marzo sarà dedicata agli operatori di settore oltre che al pubblico. L’evento sarà a ingresso libero senza prenotazione con un costo per la degustazione di 15 euro (10 per i soci Ais). Il 13 ingresso gratuito per gli operatori professionali accreditati.
La parte ristorativa sarà affidata a ristorante Silos, cucina sincera di Torino che studierà piatti per sperimentare i diversi abbinamenti possibili con il grignolino, vino dalla grande versatilità.
Dall’11 al 13 marzo degustazioni e masterclass a Grazzano Badoglio con oltre cento produttori
In questa edizione tre diverse grandi degustazioni si terranno nella sala superiore del ristorante il Bagatto di Grazzano Badoglio. Una degustazione istituzionale organizzata da Ais Piemonte e condotta dal presidente regionale Mauro Carosso si terrà nella giornata di lunedì. Sabato e domenica, due degustazioni: la prima organizzata dal Consorzio di tutela vini Colline del Monferrato Casalese in collaborazione con l’Associazione Monferace e con il supporto del Consorzio Gran Monferrato. Sarà condotta da Paolo Massobrio, giornalista, scrittore e enogastronomo italiano, ideatore di Golosaria. L’altra dall’Associazione Produttori di Grignolino d’Asti Doc e Piemonte Doc Grignolino con il supporto del Consorzio Barbera d’Asti e vini del Monferrato e condotta da Francesco Saverio Russo, noto wineblogger italiano.
La produzione di grignolino si aggira attorno ai 2 milioni e mezzo di bottiglie: cresce del 3% la doc Grignolino d’Asti e supera il milione di bottiglie, bene la doc Grignolino del Monferrato Casalese con circa 435 mila bottiglie. Anche la doc Piemonte Grignolino supera il milione di bottiglie con un 7,3% in più rispetto al 2021.
L’origine del nome è incerta: qualcuno sostiene che Grignolino derivi da “grignole”, termine dialettale astigiano che indicava anticamente i vinaccioli, che in questa varietà sono più numerosi rispetto ad altri vitigni e sono responsabili della sua marcata tannicità. Per altri sarebbe legato all’espressione “grigné”, in piemontese sorridere, perché a un sorriso assomiglierebbe l’espressione che, causa tannini, si disegna sul volto di chi lo beve. Secondo gli studi della studiosa Enza Cavallero, il primo documento scritto in cui si cita il Grignolino (come Berbexinius) è un atto d’affitto datato 1249, trascritto dai monaci del Capitolo di Sant’Evasio di Casale Monferrato.