Il Rinascimento è nel calice. A Capezzana, nel territorio toscano della provincia di Prato, accade con Carmignano, la prima doc del mondo grazie ai Medici ai quali in campo enologico si deve anche la sperimentazione del vitigno del Cabernet noto col nome di uva “francesca” data l’origine francese.
La storia, sotto ogni aspetto, dall’arte all’enologia, è di casa nella villa cinquecentesca della nobile famiglia Contini Bonacossi e della loro Tenuta Capezzana.
L’antico casino di caccia del Granduca racchiude il racconto di un’epoca di indescrivibile bellezza e custodisce la vicenda di due collezionisti d’arte, Alessandro Contini Bonacossi e la moglie Vittoria che fecero conoscere al mondo l’arte italiana e seppero trovare a Capezzana un luogo dove al bello unire il gusto del palato.
Sono i nipoti di questa straordinaria coppia di sposi che donò alla Galleria degli Uffizi una grande collezione d’arte, a condurre l’azienda di 350 ettari dei quali circa 144 di uliveto e circa 80 di vigna rigorosamente biologica dal 2008.
Il Carmignano: vino esaltato alla corte dei Medici rivive nella DOCG 2019
A tavola, in uno dei ristoranti stellati più noti di Roma, Filippo Contini Bonacossi parla di artisti come Raffaello, Tintoretto e Luca della Robbia con lo stesso piacere con cui spiega, citando Francesco Redi, le caratteristiche del Carmignano, il vino esaltato nel “Bacco in Toscana” dal medico di corte dei Medici. Ed è un Carmignano DOCG 2019 ad accompagnare la degustazione della “Zolla di Manzo con Mandorle e Acetosa”servito da Pipero.
Sangiovese all’80% e Cabernet Sauvignon al 20%, il Villa di Capezzana Carmignano Docg, che affina per un anno in tonneaux e 12 mesi in bottiglia, è da gustare anche giovane ed e’ felice nell’abbinamento con le carni rosse. Si può far precedere nell’antipasto dal Trebbiano IGT che a Capezzana nasce da una vendemmia tardiva, si affina in tonneaux e sulla tavola di Pipero è stato nel calice accanto al “Maialino croccante con ciauscolo e crema di funghi”, al “Ravanello in carpione” e alla “Boule ripiena di ragù di coda alla vaccinara”.
E può accompagnare anche la degustazione dell’olio evo della Tenuta, assaggio goloso con il pane che ne addolcisce e stempera i toni. I “Broccoletti, Salsiccia e Alghe” richiedono un vino di grande corpo ed arriva il Villa di Capezzana 10 anni 2012 , mentre la Carbonara di Pipero si abbina felicemente e sontuosamente al Trefiano Carmignano riserva DOCG 2018, il vino nato nel 1979 per volere di Vittorio Contini Bonacossi, fratello scomparso di Filippo, Beatrice e Benedetta, quest’ultima l’enologa di casa, tutti impegnati nella tenuta.
Ed è invece dedicata al padre Ugo l’etichetta del Sangiovese in purezza che accompagna “Agnello con nespola e pecorino”. Mentre la “Mucca erborinata, miele e polline” ben si sposa con Ghiaie della Furba Igt, vino creato da Ugo Contini Bonacossi, un blend di Cabernet Sauvignon, Merlot e Syrah. Il Vin Santo 2014 riserva Doc, vino di punta della casa con 5/6mila bottiglie anno, miete successi non solo internazionali e con la sua intensità ed eleganza accompagna il gran finale di “Brioche, Mandarino e Zabaione”.
A nonna Vittoria – chiosa infine a margine della degustazione Filippo Contini Bonacossi, nobile ed elegante “Virgilio” nel viaggio alla scoperta del Carmignano – è dedicato il Vittoria Brut Rose’, spumante ottenuto da uve Sangiovese, prodotto in sole 10mila bottiglie. Un “cameo” per questa storia intrigante tutta da raccontare e degustare.
TENUTA CAPEZZANA Nobil Casa Contini Bonacossi
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