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Vini: Il Moro di San Giovanni, il rosso toscano campione internazionale, che respira il territorio

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Venti anni sono bastati alla famiglia Cameli, con una solida tradizione alle spalle e una grande passione per il mondo del vino, per portare l’azienda vinicola nata nel 2002, a San Giovanni d’Asso nel Comune di Montalcino, (Pienza), grazie alla sapiente collaborazione con Andrea Franchetti, una delle figure carismatiche e più anticonformiste dell’enologia italiana, a collocarsi a livello delle grandi case di vini toscane con una produzione che ha raggiunto rapidamente standard qualitativi elevati,.
La certificazione ufficiale è venuta dal Concours Mondial de Bruxelles concorso enologico internazionale tra i più rigorosi al mondo, con meno del 30% di vini premiati su circa 15.000 degustati ogni anno, che ha assegnato al Moro di Sangiovanni 2021, fiore all’occhiello dell’azienda Cameli, la Medaglia d’argento. Precedentemente il Moro aveva anche conquistato anche la medaglia d’oro al Merano wine festival. Non era affatto semplice emergere in un contesto così esigente e ricco di eccellenze: su 7.500 i vini presentati nella categoria vini bianchi e rossi provenienti da 42 paesi nel mondo, il 31% dei premi è andato a quelli italiani, una percentuale altissima a conferma di un grande livello di qualità che ha reso la competizione ancora più interessante e agguerrita. L’Italia ha partecipato con circa 1.200 etichette, provenienti soprattutto dalla Toscana e dalla Sicilia.
Vino da grande invecchiamento, espressione del blend Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon e Petit Verdot, il Moro di Sangiovanni 2021 dal colore rosso rubino molto scuro, con sfumature violacee, si presenta al naso potente, netto, molto complesso con legno perfettamente integrato ad un’ampia gamma di aromi fruttati che vanno dalla frutta rossa ribes, lampone, mora alla confettura, il tutto reso elegante da sottili note floreali. In funzione delle annate compaiono anche note di catrame e sentori di tabacco, liquirizia e cuoio.
In bocca ha un attacco molto morbido un gran volume e una giusta acidità. Vino di corpo importante molto lungo e persistente con una struttura tannica densa e avvolgente e un finale lungo e setoso.
Certamente è un vino intriso di localismo che esalta le migliori caratteristiche dei vitigni del territorio. Per l’esattezza i vitigni sono così suddivisi: 40% Cabernet franc, 40% Cabernet sauvignon e 20 % Petit Verdot situati nei comuni di Montalcino e Monticchiello (SI) dove si estendono su terreni argillo-calcarei che vanno dai 300 ai 500 m s.l.m. con una densità d’impianto di 8400 piante ad ettaro.
Il Moro di Sangiovanni è un rosso di struttura e intensità, dal giusto tenore zuccherino e alcolico, e una buona acidità fissa. Naso elegante con buccia di arancio candita, spiccati gli aromi dei frutti a bacca rossa, in particolare la visciola e le more. Bel tannino pieno e fragrante, piacevole la freschezza che persiste a lungo.

I vitigni: 40% Cabernet franc, 40% Cabernet sauvignon e 20 % Petit Verdot situati nei comuni di Montalcino e Monticchiello


La filosofia aziendale si basa sulla massima sostenibilità ambientale attraverso l’utilizzo di tecniche innovative e un forte impegno del personale impiegato. Le pratiche chiave includono cure meticolose dei vigneti, una determinazione accurata della data di raccolta, sistemi di lavorazione calibrati per minimizzare le ossidazioni, travasi che limitano l’introduzione di ossigeno, un ambiente climatizzato con temperatura costante tutto l’anno, l’alternanza tra l’inerbimento spontaneo e sovesci calibrati, monitoraggio continuo dei campi e l’uso soprattutto di prodotti biologici e microbici. Questa strategia, unitamente a rese volutamente basse, porta ad avere un’uva che mira alla perfezione.

Grande la soddisfazione in casa Cameli per i riconoscimenti ottenuti dal vino leader dell’azienda. “Ogni giorno ci impegniamo a migliorare sempre di più la qualità dei nostri vini rispettando l’ambiente e il lavoro dei nostri dipendenti – hanno commentato Coca P.K. Cameli e suo figlio Francesco, proprietari dell’azienda – per queste ragioni il riconoscimento ottenuto al Concours Mondial de Bruxelles è per noi un traguardo che premia un percorso lungo vent’anni, fatto di scelte innovative e di una filosofia che ci spinge verso una cura meticolosa di ogni fase produttiva, che va al di là del valore di un singolo pregevole prodotto. Siamo consapevoli di coltivare le nostre uve in un terroir eccezionale e tutto questo ci incoraggia a continuare per poterlo interpretare sempre al meglio.”
Il nostro Moro – affermano i Cameli – si abbina bene con i piatti della stagione autunnale, ma a noi piace goderselo anche nelle sere estive. Non lo vediamo male neppure su una bella terrazza che vede il mare in un abbinamento con una zuppetta di mare a base di pomodoro. Un piatto delicato, ma ricco, come crediamo sia il nostro vino. Noi quantomeno lavoriamo tutti i giorni perché sia un piacevole compagno.

Medaglia d’argento al Concours Mondial de Bruxelles e medaglia d’oro al Merano wine festival


L’azienda produce anche un ottimo Il Fiore del Moro che esprime l’essenza del blend Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon e Petit Verdot. Nel calice si presenta con un colore rosso rubino con riflessi violacei. All’olfatto si rivelano importanti note aromatiche speziate, seguite da fragranze di frutta rossa e peperone. Al gusto, il vino si presenta pieno e deciso, con tannini eleganti che si integrano perfettamente. È un vino che offre un piacere intenso, ma con una facilità di beva sorprendente.
Altro vino sul quale si è molto lavorato è il Malafiore, Petit Verdot in purezza prodotto solo in annate eccezionali. Regala un intenso colore rubino alla vista, mentre all’olfatto si percepiscono chiaramente note di more, lamponi e visciole, con rimandi legnosi e sfumature di tabacco. La sua astringenza è perfetta per un palato piacevolmente occupato a gustare una morbidezza che ricorda il velluto

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