Dopo oltre due anni di chiusura, a partire dal 10 giugno, ripartono i viaggi in Giappone. Il governo giapponese riapre ai turisti stranieri, impossibilitati ad entrare da quando è esplosa la pandemia di Covid-19. L’annuncio è arrivato direttamente dal primo ministro Fumio Kishida che spiegato che il Paese sta allentando le misure introdotte per contenere la diffusione del virus.
Ci saranno però delle regole ferree da rispettare: si dovrà sempre indossare la mascherina, sarà obbligatorio stipulare un’assicurazione medica privata, ma soprattutto nessuno viaggerà da solo: i visitatori dovranno essere accompagnati da una guida durante tutto il loro soggiorno.
“Le guide turistiche dovrebbero ricordare spesso ai partecipanti al tour le misure di prevenzione delle infezioni necessarie, incluso indossare e rimuovere le maschere, in ogni fase del viaggio”, ha affermato l’Agenzia del turismo giapponese (JTA), nelle sue linee guida.
Una volta accettata la documentazione (che include anche il visto, come per i viaggi business e di studio), rientrando l’Italia nel gruppo “blu” (ridotte limitazioni rispetto ai paesi/regioni “gialle” e “rosse”), all’ingresso nel paese sarà richiesto solo un test PCR da effettuare 72 ore prima della partenza. Non sarà richiesto alcun certificato di vaccinazione, quarantena o ulteriore test PCR in loco. Ulteriori informazioni per viaggiare in Giappone sono disponibili sul sito del MOFA, il ministero degli Affari Esteri giapponese.
Già nel mese di maggio, il Giappone ha condotto “tour di prova” effettuati da gruppi di circa 50 persone, la maggior parte agenti di viaggio, ma nonostante tutte le precauzioni uno dei partecipanti è risultato positivo al Covid.
L’allentamento delle restrizioni rappresenta un tentativo di far ripartire il settore turistico, attualmente in profonda crisi e fino a pochi anni fa fondamentale per l’economia giapponese. Basti pensare che nel 2019 ha ospitato 31,9 milioni di visitatori stranieri, che hanno speso 4,81 trilioni di yen (36,28 miliardi di dollari).