Vetrya, società digitale di Orvieto quotata a Piazza Affari, annuncia che gli obiettivi economici del piano industriale pubblicato a gennaio non sono più raggiungibili. La notizia ha innescato un’ondata di vendite sul titolo in Borsa, che a metà mattina è sospeso in asta di volatilità con un ribasso del 9,09%, a 1,45 euro.
In particolare, i vertici della società hanno preso atto che il breakeven dell’Ebitda non sarà raggiunto quest’anno, come previsto dal piano, che quindi non è più valido.
Il Consiglio d’amministrazione del prossimo 29 settembre, chiamato ad approvare il bilancio semestrale, dovrà comunicare “le azioni che la società intende intraprendere per l’uscita dalla situazione di crisi – si legge nella nota – che allo stato, sulla base dei dati preliminari, potrebbe determinare una riduzione del capitale sociale al di sotto del limite legale”.
I dati preliminari relativi ai primi sei mesi di quest’anno, che saranno oggetto di approvazione da parte del cda convocato per il prossimo 29 settembre e di successivo review da parte della società di revisione, evidenziano una contrazione dei ricavi legati al settore delle telecomunicazioni e all’uscita dal mercato dei servizi a valore aggiunto, oltre che al mancato raggiungimento dei risultati previsti in ambito Direct Carrier Billing.
Nel dettaglio, il bilancio preliminare parla di ricavi semestrali pari a 4,8 milioni di euro, in crollo verticale rispetto ai 16,7 milioni registrati nello stesso periodo del 2020. Quanto all’ebitda, è negativo di 3,7 milioni, con un incremento negativo di 133.595 euro rispetto al primo semestre dell’anno scorso.
“In considerazione dei risultati del primo semestre – conclude la nota – il management presenterà al prossimo consiglio d’amministrazione una proiezione aggiornata a fine 2021 con un fatturato atteso tra 8 e 10 milioni di euro e un ebitda compreso tra -5 e -6 milioni (contro la previsione di breakeven indicata nel comunicato stampa del 28 gennaio 2021)”.