Le vesti di distinzione della Roma antica – la tunica talare, la dalmatica, la planeta e, forse, la clamide – sono all’origine di quelle tuttora indossate nella liturgia della Chiesa cattolica. Nel tempo si sono poi affiancate anche altre le insegne (stola, manipolo, pallio, pastorale, mitra e tiara). L’attribuzione ai diversi gradi dell’ordine ecclesiastico e le modalità del loro uso riflettono il processo di elaborazione teologica e il consolidarsi di una gerarchia che fa capo al vescovo, coadiuvato dal diacono. Tutto ciò investe anche l’architettura dei luoghi di culto, le immagini e la celebrazione liturgica, nella quale si inseriscono canti e azioni del dramma sacro, germe nascente del teatro in Europa.
Un volume che sottolinea il contesto culturale e politico che accompagna il percorso, dai primi secoli fino al quattordicesimo, quando foggia e decorazioni delle vesti e dove la simbologia diventa il pensiero mistico e insieme giungono a compimento, all’unificazione della Chiesa e alla piena affermazione del primato papale.
In capitoli finali, vi sono anche un primo repertorio europeo relativo a tunicelle, dalmatiche, casule e piviali.
Francesco Pertegato ha coordinato per oltre un quarto di secolo l’attività del Centro restauro manufatti tessili (Milano/Ferrara). Dagli interventi condotti su alcune vesti di particolare rarità, in Italia e in Egitto, è scaturito l’interesse per lo studio che approda a questo volume. Tra le numerose pubblicazioni dell’autore si menzionano: I tessili. Degrado e restauro (1993, 2004) e Il restauro degli arazzi (1996), per i tipi di Nardini Editore; Argenta avamposto occidentale della Chiesa di Ravenna. Lettura storico-iconografica della pieve di S. Giorgio (2016), per Longo Editore.
Il libro:
http://www.goware-apps.com/vestiarium-le-vesti-per-la-liturgia-francesco-pertegato/