Non c’è solo la Vespa. L’Italia delle due ruote elettriche sta vivendo un grande 2018, con un +58% delle vendite di moto e scooter sostenibili nel primo trimestre, secondo i dati diffusi da ACEM, l’associazione europea dei produttori di motocicli, un’industria che vale nel continente 300.000 posti di lavoro e che vede l’Italia in recupero ma ancora indietro, sul segmento elettrico, rispetto ad altri Paesi come la Francia, leader del mercato, e la Spagna. Nel 2017 nel Belpaese, che è incontrastato leader europeo considerando l’intero mercato motociclistico, sono stati venduti meno di 2.500 esemplari elettrici tra moto, ciclomotori e quadricicli, rispetto ai circa 11mila immatricolati in Francia. Ma le nostre aziende, dalla Piaggio alle nuove realtà che stanno emergendo, puntano forte anche sull’export, con una crescita delle vendite soprattutto negli Usa, come affermazione del brand made in Italy.
LA VESPA ELETTRICA
Il fiore all’occhiello dell’eccellenza italiana rimane la mitica Vespa: dall’8 ottobre e fino a novembre, quando partirà la commercializzazione su larga scala, è prenotabile online la nuova versione elettrica lanciata da Piaggio, l’azienda che 72 anni fa ha costruito il primo modello, diventato nei decenni un simbolo indiscusso dello stile italiano. La tradizione e il design rimangono, ma vengono rinnovati grazie a un motore totalmente elettrico, con una potenza continua di 2 kW, pari a 2,7 CV, e un picco di 4 kW (5,4 CV), per prestazioni al di sopra del tradizionale cinquantino e un’accelerazione notevole. L’autonomia è di 100 km, e la ricarica avviene tramite un cavo posizionato sottosella compatibile anche con una normale presa a muro, come quelle che usiamo per caricare il cellulare, oltre che con le colonnine di ricarica, per effettuare la quale servono quattro ore.
Le novità, però, non si fermano solo al motore. Il Vespa Multimedia Platform è il sistema multimediale made in Piaggio, che consente al ciclomotore di collegarsi allo smartphone, così da offrire al guidatore tante funzionalità: ad esempio la possibilità di rispondere alle telefonate con i tasti del manubrio o di sfruttare i comandi vocali dello smartphone per effettuare chiamate o riprodurre musica. Il nuovo modello inaugura così le soluzioni di interconnettività tra veicoli e persone, sviluppate da Piaggio Fast Forward, il dipartimento con sede a Boston che l’azienda ha istituito per studiare nuovi sistemi di intelligenza artificiale. Vespa Elettrica, che costa 6.000 euro, promette così di dare un’ulteriore spinta alle vendite, che nell’ultimo anno sono andate bene: 550mila veicoli commercializzati e prodotti, con ricavi netti consolidati di 1.342,4 milioni di euro e un utile di 20 milioni, in crescita del 2,2%. Il primo semestre del 2018 si è chiuso con un ulteriore incremento dei volumi di vendita, di circa il 10% rispetto al 30 giugno 2017.
[smiling_video id=”57226″]
[/smiling_video]
LA “TESLA DELLE DUE RUOTE”
Dietro alla Vespa si muove anche dell’altro, e rigorosamente a zero emissioni. Energica Motor Company, azienda modenese quotata su AIM Italia, dove nell’ultimo anno ha guadagnato il 30%, toccando i 5,4 euro per azione a luglio, mentre oggi ne vale 3,7, rispetto ai 2,8 di giugno. La pmi, fondata nel 2014 e ribattezzata la “Tesla delle due ruote”, punta a espandersi soprattutto nei mercati del Nord Europa e degli Stati Uniti, oltre che del Medio Oriente, dove ha raggiunto un accordo con R&O Trading Company, importatore per il Paesi del Golfo. Energica Motor Company ha alle spalle ha una storia gloriosa, quella di Crp, società nata più di 45 anni fa nella cosiddetta “motor valley italiana del modenese” e fornitrice della maggior parte dei costruttori automobilistici di F1. In questo caso dunque parliamo proprio di moto: Energica Eco ed Energica Eva sono tra i modelli più fortunati dell’azienda, in grado di raggiungere una potenza di 107kmW e una velocità di 240 km/h. Nel primo semestre 2018 la crescita del fatturato è stata cinque volte superiore rispetto a quella del primo semestre del 2017.
LA NUOVA ICONA ITALIANAUn’altra azienda che si sta ritagliando uno spazio importante all’interno del segmento dei ciclomotori elettrici ha sede a Brescia e si chiama MeGroup: un’azienda giovane, nata nel 2013 da un lavoro condiviso tra tre imprese esperte. In primis, Scalvenzi Società Cooperativa, leader nella produzione di sistemi per la compattazione dei rifiuti. Poi Rossa, agenzia di comunicazione, specializzata in strategie e design per aziende del settore industriale e manifatturiero. E infine Vehicle Engineering&Design, società che opera in ambito automotive (con clienti come Alfa Romeo, Opel e Fiat). Le tre aziende hanno unito le loro competenze per dare vita al primo scooter elettrico realizzato in sheet moulding compound, ossia un composto di resine rinforzato di fibre di vetro che rendono il telaio resistente, elastico e leggero. Per portare sul mercato il suo prototipo, MeGroup ha realizzato una campagna di crowdfunding di successo, sfiorando la cifra di 300mila euro. La campagna ha aumentato la visibilità dell’azienda, a tal punto che persino la BBC l’ha indicata come “la nuova icona italiana dopo la Vespa”, per il design originale con cui è stata realizzata. Lo scooter elettrico di MeGroup può accumulare 21,6 kWh di energia elettrica e garantisce 80 km di autonomia, con otto ore per la ricarica completa.
DAGLI ELETTRODOMESTICI ALLA MOBILITA’
A scommettere sulla mobilità elettrica, infine, c’è Askoll, holding vicentina che dal 1978 è specializzata nella produzione di motori elettrici. Un’azienda che vanta oltre 800 brevetti, 11 società operative nel mondo, un fatturato di 300 milioni grazie a clienti come Siemens, Bosch, Electrolux, Panasonic. Specializzata nel segmento degli elettrodomestici, l’azienda di Elio Marioni, ha creato nel 2015 una startup, Askoll Eva, orientata alla produzione di scooter elettrici e bike a pedalata assistita. Grande fortuna ha goduto il suo modello eS2: dotato di due batterie agli ioni di litio, si ricarica da qualsiasi presa elettrica in circa tre ore e può raggiungere una velocità massima di 45km/h. In tre anni la startup ha raggiunto importanti traguardi: 130 negozi tra monomarca e rivenditori, punti vendita in Francia e distribuzione nella penisola iberica, nel Nord ed Est Europa. Lo scorso luglio si è quotata in Borsa (segmento AIM), a seguito di un collocamento di 3.443.500 azioni, per un valore complessivo di 12,05 milioni. Il titolo oggi vale intorno ai 3,4 euro, ma nel corso dell’estate è arrivato a sfiorare i 5 euro. Con l’IPO la società punta, ancora una volta, ad espandersi non solo in Italia ma negli Stati Uniti, soprattutto nell’area di San Francisco.