Si è aperto a Kiev il vertice tra il presidente Zelensky e la presidente Ue Ursula von der Leyen. Nella capitale ucraina risuonano le sirene dell’allarme antiaereo ma la Ue tiene il punto di una presenza che ha innanzitutto valore politico, mentre si avvicina la scadenza del 24 febbraio data dell’aggressione russa e dell’inizio della guerra. L’Europa sta preparando un nuovo pacchetto di sanzioni per Mosca e la delegazione a Kiev è folta: prendono parte all’incontro i vice presidenti Margrethe Vestager, Valdis Dombrovskis, Vera Jourova, Marso Sefcovic, Margaritis Schinas e l’Alto Rappresentante Josep Borrell. Presenti anche commissari Paolo Gentiloni, Ylva Johansson, Janez Lenarcic, Janusz Wojciechowski, Olivér Várhelyi, Virginijus Sinkevičius, Nicolas Schmit, Didier Reynders e Mairead McGuinness. “Di nuovo a Kiev per il vertice Ue-Ucraina con Volodymyr Zelensky, Ursula von der Leyen e Josep Borrell. Non ci sarà tregua nella nostra determinazione – ha scritto un tweet il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel- vi sosterremo in ogni fase del vostro viaggio verso l’Ue”.
Vertice Ue-Kiev: allarme aereo e trapelano indiscrezioni su proposta Cia a Putin
Mentre l’Europa conferma il suo sostegno politico senza cedimenti a Kiev, indiscrezioni affermano che il capo della Cia William Burns avrebbe offerto a Putin un quinto del territorio ucraino, pari circa alle dimensioni del Donbass, per porre fine alla guerra. L’ipotesi è approdata sulle pagine di Newsweek che cita il quotidiano svizzero-tedesco Neue Zürcher Zeitung (NZZ). La Casa Bianca ha però smentito.
Gli 007 ucraini, intanto, sostengono che Vladimir Putin ha ordinato al suo esercito di impadronirsi entro marzo delle regioni di Lugansk e Donetsk. E sul terreno effettivamente si registra “un’intensificazione degli attacchi russi, in particolare nel Lugansk”, ha dichiarato alle tv ucraine il governatore Sergy Gaidai. “Gli occupanti sono diventati più attivi sul fronte orientale. In particolare nella regione di Luhansk, gli occupanti stanno raccogliendo ancora più riserve”. “I russi stanno disattivando Internet mobile nella parte occupata del Lugansk per paura che i residenti locali denuncino il movimento di attrezzature”, ha aggiunto.
Ucraina: la Russia avrebbe deportato 14.000 bambini
E con la crescita della tensione, cresce anche l’orrore di una guerra insensata. Il rappresentate degli Stati Uniti all’Osce (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa) ha affermato che “più di 14.000 bambini sono stati trasferiti con la forza dai territori ucraini conquistati alla Federazione Russa”. Una vera e propria deportazione. In una riunione del Consiglio permanente dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa, il diplomatico americano – Michael Carpenter – ha aggiunto che “le autorità della Federazione Russa cercano di eliminare tutte le manifestazioni dell’identità nazionale ucraina e trasformare tutti gli ucraini in fedeli sudditi dell’impero russo”.