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Vertice Renzi-Merkel-Hollande: “Non c’è tempo da perdere su Brexit e riforma Ue”

Il Premier italiano Matteo Renzi, la Cancelliera tedesca Angela Merkel e il Presidente francese Francois Hollande si sono incontrati oggi a Berlino per discutere del futuro dell’Unione Europea e soprattutto delle modalità con le quali quest’ultima dovrà gestire la fuoriuscita del Regno Unito decretata la referendum del 23 giugno.

Un vertice tra tre dei sei Stati fondatori della Unione continentale dal quale tutti attendevano delle risposte concrete in grado di placare le turbolenze che stanno mettendo in ginocchio i mercati e di dare parallelamente un segnale forte sull’Europa che verrà.

Alla vigilia dell’incontro, il  Presidente del Consiglio italiano era stato chiaro: “Il Vertice europeo – ha affermato il Premier – dovrà essere concentrato sul rilancio europeo e non sulle procedure di uscita, su come reimpostare la strategia. Questo è il momento di trarre insegnamento da ciò che è accaduto, è il momento della ripartenza e mettiamo al centro i valori che hanno fatto grande la nostra casa”.

Ma, ovviamente, l’argomento Brexit non doveva e non poteva essere ignorato. Angela Merkel non ha lasciato spazio a dubbi: “Per avviare i negoziati serve la richiesta ufficiale del Regno Unito. A settembre ci rivedremo per poter parlare delle misure concrete. Dovremo procedere” nel modo “più rapido possibile per la procedura di uscita”.

Entro il 2 settembre il Partito Conservatore dovrà nominare il successore del Primo Ministro britannico David Cameron, dimessosi lo scorso 24 giugno subito dopo la vittoria del “Leave” e considerato il principale responsabile dell’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea. Prima di allora, Londra non ha intenzione di chiedere l’attivazione dell’articolo 50 del Trattato di Lisbona, unica via per abbandonare l’UE.

Tutto rimandato alla fine dell’estate, quando – secondo quanto affermato dalla cancelliera tedesca – bisognerà trovare il modo di “evitare ogni movimento centrifugo in Ue” e perciò “fare una proposta concreta agli Stati Membri circa le misure concrete da prendere nei prossimi mesi”. I temi fondamentali saranno: terrorismo, rifugiati, Turchia,”e tutto quel che riguarda l’aspetto migrazione. La crescita economica è un ulteriore aspetto fondamentale”, aggiunge Merkel, e “c’è la necessità di garantire posti lavoro ai nostri lavoratori. Dovremo dare alle nuove generazioni maggiori prospettive e rispondere alle loro aspetttative”, conclude la cancelliera, e in questo si dovrà “mandare un segnale chiaro ai giovani”.

Bruxelles dovrà dunque trovare il modo di riavvicinarsi ai cittadini europei, colmando quella distanza che ha portato al sorgere del populismo e dell’euroscetticismo. E dovrà farlo in fretta. Ogni decisione però, ha ribadito Merkel, non sarà presa da soli tre Paesi, ma da 27.

A sottolineare la necessità di agire con tempismo anche Francois Hollande, secondo cui “Non bisogna perdere tempo. Dobbiamo rispettare la decisione (dei britannici, ndr.), ma bisogna dare un impulso alla Ue, non c’è niente di peggio dell’incertezza. Non bisogna perdere tempo. Bisogna impedire conseguenze, l’Europa è forte, ma bisogna che ci siano modifiche.” – ha affermato il Presidente francese – , “La comunicazione da parte della Gran Bretagna dovrebbe avvenire al più presto. Prima non ci saranno alcuni colloqui sui negoziati”.

“Sappiamo che ci sono Paesi che non sono nell’Eurozona e li rispettiamo, ma c’è bisogno di armonizzazione fiscale e sociale da portare nell’Eurozona”, ha continuato il leader di Parigi.  Poi una risposta eloquente alle parole pronunciate oggi dal cancelliere dello scacchiere britannico George Osborne, dall’ex sindaco di Londra Boris Johnson e dallo stesso Cameron alla Camera dei Comuni. I tre sono concordi sul fatto che il Regno Unito dovrà “agire con calma”, una calma che però Bruxelles non sembra risposta a concedere.  “Dobbiamo avere rispetto del Regno Unito, ma bisogna anche esigere rispetto. I rapporti resteranno buoni” – ha concluso Hollande – “Non dobbiamo reinventare l’Europa, l’acqua calda già è stata inventata”.

Concorde con i suoi due omologhi, anche il Premier italiano Matteo Renzi, secondo cui Brexit deve diventare un’opportunità: “L’Italia farà la sua parte. È un momento particolare, come se i cittadini improvvisamente si fossero resi conto della delicata bellezza del sentimento europeo. Come se ci fossimo svegliati privati di qualcosa. Credo che vada tenuta insieme la doppia attenzione: da un lato il buon senso e la lucidità che in questo momento occorrono, dall’altro il bisogno di dare gambe e cuore al progetto europeo per i prossimi decenni. Il percorso prende atto della decisione della Gran Bretagna, – ha aggiunto il Presidente del Consiglio – si volta pagina, non si può perdere tempo ma contemporaneamente avere a cuore una strategia che ci porti a ciò che l’Europa dev’essere. Bene l’attenzione su sicurezza, giovani e sociale, perché non può essere solo l’Europa delle banche. Quello che è accaduto ci dimostra che questo è un tempo propizio perché si può scrivere una nuova pagina e lo vogliamo fare insieme”.

Il Premier non rinuncia ad una battuta per cercare di alleggerire il pesantissimo clima creatosi in seguito al referendum su Brexit: “Credo che gli italiani saranno molto attenti al processo di potenziale uscita della Spagna dai campionati europei più che del Regno Unito” facendo riferimento al fatto che il summit si è svolto proprio durante gli ottavi di finale tra l’Italia e la Spagna agli Europei di calcio. “Ma in realtà, battute a parte, credo che sia un momento davvero di rilevanza storica”. E sul finale della conferenza stampa, ha proseguito: “Nessuno mi toglie dalla testa che Angela mi ha chiamato perché è preoccupata dal quarto di finale…”. Un riferimento alla possibilità che gli azzurri, se battono la Spagna, potranno sfidare i tedeschi al prossimo turno.

Rispondendo ad una domanda sulla presenza italiana nel vertice odierno, Hollande ha ribadito l’importanza che il nostro Paese possiede per l’Unione Europea:  “Italia, Germania e Francia sono i Paesi più popolati dell’Ue, inoltre siamo tre Paesi fondatori. Dal momento che la Gran Bretagna uscirà, è importante che l’Ue sia unita sulle responsabilità da prendere”, ha spiegato, “avevamo concordato questo vertice. È importante che l’Italia ci sia“.

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