La corsa di Ursula von der Leyen come candidata del Partito Popolare Europeo per la presidenza della Commissione europea si preannuncia tutt’altro che semplice. Olaf Scholz, il cancelliere socialdemocratico tedesco, ha lanciato un avvertimento chiaro: la nuova maggioranza a Bruxelles non dovrà includere l’estrema destra o Giorgia Meloni. In accordo con il presidente francese Emmanuel Macron, Scholz spinge per una coalizione centrista e pro-europea, coinvolgendo Socialisti, Liberali e Verdi.
Europee: von der Leyen strizza l’occhio a Meloni
Mancano meno di due settimane alle elezioni europee, dove l’estrema destra si preannuncia come la grande vincitrice secondo i sondaggi, e la campagna elettorale è in pieno fermento. Le tensioni sono palpabili e le posizioni politiche si fanno sempre più nette. Anche dopo la cacciata dall’Alternativa per la Germania (Afd) dal gruppo europeo Identità e democrazia (Id) e l’apertura di Marine Le Pen (presidente del partito francese di estrema destra Rassemblement national) a Giorgia Meloni per un coordinamento tra destre a Bruxelles, se non addirittura per il tanto auspicato gruppo parlamentare unico. In questo contesto, la candidatura di von der Leyen è messa alla prova, dove ogni alleanza e ogni dichiarazione potrebbero fare la differenza.
Finora, il cancelliere socialdemocratico si era astenuto dall’intervenire nel grande risiko delle prossime maggioranze per la Commissione e il Parlamento europeo. Tuttavia, la situazione è cambiata quando von der Leyen ha proposto una collaborazione con i Conservatori e Meloni. La virata di Ursula non è improvvisa. Sono mesi che il Ppe strizza l’occhio alle destre. Una prova sono i passi indietro sul Green Deal, una volta in cima alla sua agenda. La retromarcia di von der Leyen sul taglio dei pesticidi, proposta inizialmente da lei stessa, è un chiaro e evidente tentativo di facilitare l’avvicinamento del suo partito alle estreme destre.
L’asse Macron-Scholz contro le destre
Scholz e Macron hanno tracciato un manifesto comune per il futuro dell’Europa su un articolo per il Financial Times. I due leader chiedono un rafforzamento della sovranità europea, ulteriori integrazioni e convergenze, con un particolare focus sul Green Deal, nonostante le resistenze di una parte del Partito Popolare Europeo. L’Ue dovrebbe prestare particolare attenzione alle tecnologie chiave – come l’intelligenza artificiale, le tecnologie quantistiche e i viaggi spaziali – e puntare a un settore finanziario e bancario europeo più integrato. Posizione netta sull’Ucraina: “Kiev deve poter colpire la Russia. Negoziati per porre fine alla guerra in Ucraina? Non è ancora il momento giusto “. Ha detto senza mezzi termini il presidente francese “costringendo” anche il cancelliere tedesco a una presa di posizione.
Scholz e Macron vogliono quindi dare “nuovo slancio” per il prossimo mandato dell’Ue. Alla fine, Germania e Francia “trovano sempre un accordo”, nonostante le attuali differenze, ha ricordato il cancelliere tedesco alla conferenza stampa congiunta a Schloss Meseberg con il suo omologo francese.
Non è certo se la linea dei due leader reggerà, considerando l’interesse del Partito Popolare Europeo verso destra. Ma se Scholz dicesse “no”, in caso di un accordo con parte di Ecr e in particolare con Fratelli d’Italia, potrebbe seriamente danneggiare le speranze di von der Leyen e di un suo bis. Scholz vuole una maggioranza centrista, composta da forze che sostengono l’Europa, senza spazio per la destra. “Qualsiasi altra soluzione sarebbe un errore per il futuro dell’Europa”. La sua speranza è che questa volta ci siano meno dissidenti tra i Socialisti rispetto al passato.