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Venti di guerra sui mercati: salgono oro, petrolio, yen e bund

FIRSTonline

È probabile che la Corea del Nord abbia in programma un altro test missilistico per il 15 aprile, per celebrare l’anniversario della nascita del fondatore del Paese. Ma gli Usa stavolta sono pronti a reagire. La portaerei Carl Vinson viaggia verso la penisola asiatica. Inoltre “stiamo per mandare una grande Armada in quelle acque” ha dichiarato ieri sera Donald Trump intervistato da Fox, ribadendo che “se la Cina ci aiuta sarà la benvenuta, altrimenti faremo da soli”. Ma se Pechino collaborerà “sarà molto più facile raggiungere un accordo commerciale con loro”.

Non meno caldo il fronte siriano. Il segretario di Stato Rex Tillerson, oggi a Mosca, ha accusato la Russia di voler coprire i crimini di Assad. “Ma non vogliamo farci coinvolgere di più in Siria” ha assicurato Trump.

La geopolitica occupa ormai stabilmente il primo posto nell’agenda dei mercati. La conferma arriva dal nuovo, forte rialzo dello yen, balzato a 109,35 nei confronti del dollaro e ai massimi sull’euro (116,02, in ribasso da 12 sedute), scivolato a quota 106 verso la valuta Usa. Sale ancora l’oro (1,277 dollari l’oncia), così come il Bund. Insomma, la reazione tipica dei momenti più caldi della scena internazionale.

La corsa dello yen ha frenato la Borsa di Tokyo (-1,3%), deboli anche gli altri listini asiatici. In forte flessione il won, la valuta della Corea del Sud. S’indebolisce anche il renmimbi cinese. Scendono le Borse della Cina: Hong Kong -0,2%, Shanghai -0,3%. Mumbai -0,4%. Seul è in lieve rialzo dopo cinque sedute filate di ribasso.

WALL STREET RECUPERA NEL FINALE. UNITED CHIEDE SCUSA

Chiusura in flessione anche per i listini Usa, che pure hanno recuperato rispetto alle perdite iniziali: l’indice Dow Jones è calato dello 0,03%, S&P 500 -0,14%, Nasdaq -0,24%. L’indice Vix sulla volatilità è salito del 7%, arrivando su livelli che non si vedevano da novembre.

Trump ha ribadito ieri la sua intenzione di abolire le regole sulla finanza previste dalla legge Dodd-Frank e di sostituirle “con qualcos’altro”.

In calo le azioni della United Airlines (-1,1%): un video ritrae l’allontanamento a suon di spintoni e pugni di un passeggero cacciato dall’apparecchio perché non c’era più posto. La compagnia si è impegnata a cambiare la sua politica sull’overbooking.

L’OPEC TAGLIA ANCORA LA PRODUZIONE DI GREGGIO

Torna a salire intanto il prezzo del petrolio. Al Nymex il Wti consegna giugno sale dello 0,28%, a 53,63 dollari al barile, in attesa della pubblicazione dei dati sulle scorte Usa di oggi. Il Brent tratta a 56,40 dollari. La produzione Opec a marzo è scesa di 1,2 milioni di barili sotto la soglia prevista dall’accordo di novembre. L’Arabia Saudita punta a estendere il taglio alla produzione di greggio per altri sei mesi. La proposta dovrebbe venire fatta nell’incontro del cartello in calendario per il prossimo mese di maggio.

A Piazza Affari Eni ha chiuso in lieve progresso: Saipem -1,2%, Tenaris -0,4%.

APPLE TAGLIA I CHIP DI DIALOG. SOFFRE STM

Le mosse di Apple (-1,08%) hanno seminato il panico tra i produttori di chip europei (Stoxx del settore tecnologia -1,3%). Il colosso Usa sta mettendo in allarme suoi fornitori, questo mese ha chiuso i rapporti con Imagination Technologies.

Ieri è stata la volta della tedesca Dialog Semiconductor (-13%). Un report delll’analista Karsten Iltgen di broker Bankhaus Lampe sostiene che la società sta per perdere uno dei suoi principali clienti, cioè la stessa Apple, che avrebbe individuato altri fornitori per produrre un chip che fa ridurre i consumi della batterie, in vista dell’avvio della produzione dell’iPhone 8. Immediate le ripercussioni su Stm (-3,6%), altro grande fornitore di Apple. Stm guadagna da inizio anno il 32%, dopo un balzo del 72% nel 2016. Infineon-1,5%.

SALE MELENCHON, BORSE EUROPEE NERVOSE

Giornata di ribasso anche per le Borse europee. Prevale la cautela in vista delle elezioni presidenziali francesi: i sondaggi danno ancora per vincente Emmanuel Macron contro Marine Le Pen, ma la distanza tra Macron e il candidato della sinistra euroscettica Jean-Luc Mélenchon si è assottigliata.

L’indice FtseMib di Piazza Affari ha chiuso in calo dello 0,4% a 20.109 punti dopo aver toccato un minimo di giornata a 19.976 punti. L’indice ha così difeso la soglia dei 20.000 punti. La Borsa di Parigi ha perso lo 0,1%, Francoforte -0,5%, Madrid -0,2%. Il terreno positivo Londra (+0,2%).

In Europa c’è stato un dato deludente sulla produzione industriale di febbraio della zona euro, scesa dello 0,3%. Per contro, in Germania l’indice Zew che misura la fiducia degli investitori finanziari segna ad aprile un miglioramento superiore alle attese: l’indice è salito a 19,5 punti (massimo da agosto 2015) da 12,8 di marzo.

OGGI L’ASTA BTP. IN OFFERTA CARTA PER 10 MILIARDI

L’incertezza politica ha messo le ali al Bund al centro di robusti acquisti. Il rendimento del decennale tedesco è stabile a 0,20%, quello del Btp è salito a 2,25% (da 2,23%), lo spread si allarga a 204 punti base dopo aver toccato un massimo a 207,4, record da oltre tre anni (13 febbraio 2014).

Dopo il Bot a dodici mesi collocato ieri per sei miliardi di euro, l’appuntamento di oggi prevede fino a 10 miliardi spalmati sui Btp a tre, 7 e 20 anni insieme a un off-the-run, il Buono marzo 2030 a vita residua 13 anni. Sotto i riflettori in particolare il nuovo tre anni, giugno 2020, per cui il Tesoro ha fissato una cedola di 0,35% rispetto allo 0,05% del precedente benchmark ottobre 2019.

Sul mercato grigio di Mts il titolo viaggiava ieri in chiusura a 0,47% contro lo 0,37% di metà marzo.

APPROVATO IL DEF, IL PIL SALIRÀ DELL’1,1%

“Oggi possiamo dire che l’Italia sta uscendo dalla peggiore crisi economica della sua storia. Dal 2008 al 2013, a seguito di una doppia recessione, il Pil è diminuito di quasi 10 punti percentuali, la produzione industriale di circa un quarto, gli investimenti del 30 per cento, i consumi dell’8 per cento”. Lo ha detto il governatore di Banca d’Italia Ignazio Visco parlando all’Europarlamento.

Poche ore dopo il Consiglio dei ministri si è riunito per il varo di quello che il ministro Pier Carlo Padoan ha definito un “pacchetto molto corposo, che contiene anche la cosiddetta manovrina, ma che è solo un pezzo del tutto”. La manovra correttiva approvata dal governo vale “lo 0,2% del Pil, cioè 3,4 miliardi, e prevede interventi strutturali che salgono di valore negli anni a venire”. Lo hanno annunciato il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, riferendo “che i dettagli della manovra saranno noti nei prossimi giorni”.

Il premier ha voluto sottolineare che la manovra “non è depressiva, ci sono misure di rilancio dell’economia”. Il Pil crescerà dell’1,1% nel 2017, anziché dell’1% come precedentemente stimato. Il deficit/Pil dovrebbe attestarsi attorno al 2,1% a fine anno.

PRVATIZZAZIONI, MA ANCHE UN PIANO VIA CDP DA 20 MILIARDI

Il governo intende riattivare le privatizzazioni, ma senza perdere il controllo delle aziende e senza rinunciare all’incasso, stimato in circa 5 miliardi. Ma il ministero dell’Economia, secondo Reuters, sta studiando un piano più ambizioso: il trasferimento a Cdp delle quote in società partecipate per tagliare il debito pubblico. Il piano, battezzato Capricorno, potrebbe coinvolgere partecipazioni per un valore di almeno 20 miliardi di euro. Cdp potrebbe finanziare l’acquisizione con l’emissione di azioni privilegiate che potrebbero essere cedute a investitori istituzionali che potranno godere di un dividendo privilegiato.

BANCHE, LE SOFFERENZE SALGONO A 203 MILIARDI

“L’Italia non è una bomba a orologeria” a causa della situazione del sistema bancario, ha sottolineato Visco a Bruxelles. Ieri dal bollettino “Banche e moneta” è emerso che a febbraio le sofferenze nette sono scese a 77,023 miliardi di euro dai 77,320 miliardi di gennaio, mentre non si può dire altrettanto delle sofferenze lorde, balzate a 203,052 miliardi di euro.

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Di questa cifra, ha detto Visco, “solo circa 20 sono detenuti da banche, significative e meno significative, che stanno attualmente sperimentando situazioni di difficoltà”, ovvero Monte Paschi (oggi l’assemblea) e le due banche venete, Popolare di Vicenza e Veneto Banca, che ieri hanno tenuto una conferenza stampa congiunta.

SOFFRONO BANCO BPM E UNICREDIT

Negativo a Piazza Affari il comparto del credito: le banche cedono in media l’1,9% contro il -0,6% dell’indice europeo, pur zavorrato dal tonfo di Banco Popular (-9,67%), che lunedì ha annunciato un nuovo aumento di capitale. Banco Bpm ha perso il 4,35%, Unicredit il 3% circa. Intesa e Mediobanca arretrano dello 0,9%. Giù anche le assicurazioni. Generali -0,2%, Unipol -0,7%. 

IN VOLO RECORDATI E MONCLER. AVIO IN ORBITA

Da segnalare l’ottima giornata di alcune multinazionali made in Italy. Balzo di Autogrill (+8,2%), dopo l’annuncio che la società ha deciso di procedere a una radicale ristrutturazione che prevede lo spinoff delle attività operative di Food & Beverage in Italia dal resto della società. In particolare gli analisti credono che, una volta separate, le attività estere verrebbero valutate a multipli più elevati, in linea con quelle dei competitor.

Positiva Recordati: +1,4% a 32,94 euro. Il titolo del gruppo farmaceutico italiano ha appena annunciato i dati sul ricavi consolidati cresciuti nel primo trimestre dell’anno del 13% a 342 milioni die uro. Il buon risultato è stato ottenuto anche grazie l’acquisizione di Italchimici e Pro Farma. Escludendo le neo acquisite il risultato è comunque molto forte. Le vendite del primo trimestre sono infatti salite dell’8%. I risultati completi saranno comunicati il prossimo 4 maggio. 

Moncler si è messa in luce con un progresso dello 0,4% che spinge la quotazione sul nuovo record storico a 20,86 euro. Da inizio anno +31%. Segnali positivi per il settore del Lusso sono arrivati stamattina da Lvmh che guadagna l’1,6% alla borsa di Parigi.

Prosegue il rally di Avio (+3,7%) dopo il grande successo al debutto a Piazza Affari ieri. Lunedì il titolo è salito del 4,5% a 14,0 euro.

ATLANTIA VENDE IL 5% DI AUTOSTRADE. FCA TRATTA ANCORA MARELLI

Atlantia +1,6%. Allianz sarebbe a un passo per acquistare il 10% di Autostrade per l’Italia messo in vendita dalla società dei Benetton per un valore vicino a 2 miliardi. Un prezzo che permetterebbe ad Atlantia di registrare un’ottima plusvalenza. 

Fiat Chrysler -0,21% dopo un avvio positivo: un sito coreano sostiene che è stato raggiunto un accordo con Samsung er la cessione di Magneti Marelli.

Telecom Italia è arretrata dello 0,2%, positive Enel (+0,6%), Terna (+0,1%) e Italgas (+2%). Jefferies ha alzato la raccomandazione da hold a buy, con prezzo obiettivo che passa da 3,6 a 4,6 euro.

Snam (+0,84%) è salita al 4,8% dal 4,37% di fine 2016 la partecipazione detenuta da Romano Minozzi nel capitale di Snam. Jefferies ha alzato l target a 3,9 euro da 3,6.

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