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Ventaglio come opera d’arte in mostra a Cecina (Livorno)

Attraverso questo accessorio, la mostra offre un’ampia panoramica sull’arte contemporanea italiana. Il ventaglio, svincolato dalla sua funzionalità, viene presentato attraverso una ricca gamma di lavori che si distinguono fra loro sia per la tecnica decorativa che per la varietà dei materiali impiegati.

Ventaglio come opera d’arte in mostra a Cecina (Livorno)

Il ventaglio é il protagonista della mostra che la Fondazione Culturale Hermann Geiger organizza e promuove a Cecina (Livorno) a partire dal 31 marzo, nei suoi spazi espositivi in Piazza Guerrazzi 32. L’esposizione “Ventagli. Creazioni d’Artista” propone ai visitatori una selezione di 90 pezzi provenienti dalla raccolta di Luisa Moradei, studiosa e collezionista fiorentina.

Troviamo così impiegati legno, ferro, terracotta, carta e cartone, rame, travertino, plastica, specchi, piume, stoffa, foglie, piombo, ceramica e reti metalliche, materiali che vanno a trasformare l’oggetto ventaglio, così come siamo abituati a pensarlo, e lo declinano in opere di pittura, scultura, fotografia, incisione, oreficeria, tessitura e altro.
In molti casi il risultato, pur nelle molteplici diversificazioni, si mantiene fedele alla forma di origine mentre in altri raggiunge effetti puramente allusivi, stravolgendo la forma stessa fino ai limiti della sua riconoscibilità.

GLI ARTISTI – Sono poco meno di cento gli artisti italiani rappresentati in mostra, dai grandi nomi ai giovani emergenti, ognuno dei quali, lasciatosi suggestionare dalla storia e dagli usi del ventaglio, ha raccontato con la propria cifra stilistica questo oggetto che, così interpretato, ha abbandonato la sfera quotidiana per immergersi totalmente nel campo dell’arte.

Abbiamo Elio Marchegiani con le sue armoniose grammature, Tino Stefanoni che presenta l’essenzialità della forma nella linearità del ventaglio; Gillo Dorfles con i disegni che fuoriescono dall’inconscio; Pietro Gilardi che per l’occasione abbandona la scultura per tradurre su carta l’elemento naturale che caratterizza le sue opere. Non mancano poi un ventaglio di Emilio Isgrò con le tipiche cancellature dell’artista e l’espressionismo astratto di Giacomo Soffiantino.
Nell’opera di Pino Pinelli, maestro dell’arte analitica, il volo di nuvole di colore rosso nello spazio della tela richiama movimento e leggerezza; Giosetta Fioroni ha creato un enorme ventaglio che esplode potente e decorativo ma che si allontana stilisticamente dai suoi lavori pop degli anni Sessanta e Settanta; Riccardo Guarneri presenta invece un delicatissimo schermo in cartone, in linea con la sua ricerca artistica aniconica e analitica.
Tra questi grandi nomi si inseriscono poi giovani artisti che propongono letture ancora diverse dell’opera ventaglio, anche grazie all’utilizzo di materiali non convenzionali come le posate in plastica deformate dal calore utilizzate da Donato Landi; le fibre ottiche unite a pizzi neri e piume di struzzo di Federico Laguzzi; la mezza ruota di bicicletta di Claudio Cammilli e Mariana Prioli; la porcellana di Nicole Grammi.

Nel corso della storia il ventaglio, in origine oggetto di uso quotidiano e con funzioni pratiche, si è trasformato acquisendo vere e proprie connotazioni artistiche e talvolta significati simbolici.
La vera e propria moda del ventaglio come indispensabile e raffinato complemento dell’abito femminile esplose nel Settecento e proseguì per tutto l’Ottocento. Il potenziale espressivo di questo accessorio non sfuggì alle fantasie interpretative dei pittori che durante la Belle Époque iniziarono a cimentarsi con il piccolo formato della pagina a lunetta trasferendovi il loro estro artistico. Prese così campo la consuetudine di dipingere un ventaglio per poi farne dono ad amiche o alla persona amata in occasione di compleanni o altre ricorrenze.
Questa illustre tradizione ottocentesca della dedica ha suggerito a Luisa Moradei l’idea di una collaborazione con artisti contemporanei che hanno reso possibile la formazione di questo corpus, unico nel suo genere. Il progetto è iniziato circa venti anni fa e ha coinvolto complessivamente oltre 150 artisti che hanno realizzato per lei opere uniche e originali. Si tratta di ventagli “ad personam” che attestano il legame tra l’autore e la dedicataria e che contribuiscono a creare un continuum ideale nell’affascinante mondo del ventaglio evidenziandone la valenza comunicativa e l’identità artistica, così come usava due secoli fa.
La mostra “Ventagli. Creazioni d’Artista”, curata dalla Fondazione Geiger con il coordinamento di Federico Gavazzi e con la collaborazione della collezionista Luisa Moradei, resterà aperta con ingresso libero, tutti i giorni (festivi compresi), fino al 13 maggio, dalle ore 16 alle ore 20.

Ventagli. Creazioni d’Artista
31 marzo – 13 maggio 2018
Fondazione Culturale Hermann Geiger
Piazza Guerrazzi 32, Cecina (LI)

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