Torna altissima la tensione in Venezuela, dove da gennaio ci sono di fatto due governi: quello di Nicolas Maduro, la cui legittimità è fortemente contestata dalla comunità internazionale, e quello dell’ex presidente dell’assemblea parlamentare, il leader dell’opposizione Juan Guaidò, che secondo quanto previsto dalla Costituzione si è autoproclamato presidente destituendo formalmente Maduro.
Dopo settimane di repressione, Guaidò sta lanciando la controffensiva: tramite un video diffuso in rete, il giovane politico riconosciuto dalla gran parte della comunità internazionale (esclusa l’Italia, che non è riuscita a prendere una posizione netta) ha lanciato un appello ad una rivolta militare. Nel video Guaidò, che sostiene di avere l’esercito dalla sua parte, appare in una base aerea a Caracas circondato da soldati pesantemente armati e affiancato dall’attivista Leopoldo Lopez, in teoria agli arresti domiciliari ma appena liberato proprio dalle forze armate ribelli e portato all’ambasciata spagnola in Venezuela insieme alla famiglia.
L’operazione ha colto in contropiede Maduro, che ha provato a rintuzzarla sul nascere: “Informiamo il popolo del Venezuela – ha scritto su Twitter il ministro dell’Informazione di Nicolas Maduro, Jorge Rodriguez – che in questo momento stiamo affrontando e neutralizzando un ridotto gruppo di militari traditori che hanno occupato il Distributore Altamira (il principale accesso alla città, ndr) per promuovere un colpo di Stato contro la Costituzione e la pace della Repubblica. A questo tentativo si è unita l’ultradestra golpista e assassina, che ha annunciato il suo piano violento da mesi. Chiamiamo il popolo alla massima allerta”.
Alle 21 di ieri (le 3 del mattino in Italia) è intervenuto direttamente da Maduro che, parlando alla Nazione, ha sostenuto che il tentato colpo di Stato è stato sconfitto e che il Venezuela non si arrenderà mai alle “forze imperialiste”. “Voglio felicitare voi Forze armate – ha continuato – per l’atteggiamento fermo, leale, valoroso e di enorme saggezza con cui avete condotto la soluzione e la sconfitta del piccolo gruppo che pretendeva di riempire il Paese di violenza con una scaramuccia golpista”.
Mentre il regime grida al golpe, è nuovamente esplosa anche la violenza nelle strade. Sono ancora in corso tafferugli e proteste, con la polizia che ha fatto ricorso a gas lacrimogeni in diverse zone del Paese.L’Ong Provea riferisce che un 24enne è morto nel corso delle proteste scoppiate nello stato venezuelano di Aragua. Ci sarebbero inoltre 95 feriti, 26 ad Aragua e 69 Chacao, nello stato di Miranda, uno dei cinque Comuni del Distretto metropolitano di Caracas.
L’ong venezuelana per i diritti umani Foro Penal ha riferito che 119 persone, di cui 11 adolescenti, sono state arrestate
In questo frangente, Guaidò ha invitato i cittadini venezuelani “a scendere in piazza” per chiedere il passo indietro di Maduro. “Questo non è un colpo di stato ma una protesta pacifica”, ha precisato Guaidò in un video pubblicato su YouTube.
(Ultimo aggiornamento: ore 11.30 di mercoledì 1°maggio)