L’agenzia di rating Standar&Poor’s ha annunciato il “default parziale” sul debito del Venezuela a fronte dell’incapacità del paese di rimborsare 200 milioni di dollari.
S&P potrebbe non essere l’unica agenzia a rivedere le stime sul Paese. Il colosso statale del petrolio, Petroleos de Venezuela Sa (che da solo vale una buona fetta del bilancio pubblico), è già stato dichiarato in default da Fitch e Moody’s.
La durissima decisione è stata presa nella notte di lunedì, dopo un’attesa di 30 giorni sul pagamento di due obbligazioni.
Nella giornata di lunedì creditori internazionali, riunitisi a Caracas, hanno tentato di rinegoziare il debito del paese per evitare il default. La riunione di appena 25 minuti si è chiusa senza accordo, anche se è previsto un altro incontro.
La situazione sembra essere sull’orlo di precipitare, con i mercati finanziari internazionali che scommettono sul default dello Paese sudamericano guidato dal Presidente Maduro, che nelle scorse settimane ha tentato di ristrutturare il debito interno.
La gravità del momento è confermata dai numeri delle principali variabili macroeconomiche: l’inflazione, ad esempio, oscilla fra il 700% ed il 1100% annuo. Il Pil è in caduta libera, ed è in atto una vera e propria crisi alimentare. Le riserve estere sono ai minimi da 15 anni.