Il 2016 sarà all’insegna dell’arte del dopoguerra: tre mostre, curate da Luca Massimo Barbero, curatore associato del museo veneziano, con grandi nomi che hanno segnato il panorama artistico nazionale e internazionale del XX secolo, offriranno un’accurata lettura di tre momenti dell’arte italiana, europea e americana, a partire dal secondo dopoguerra per arrivare alla fine degli anni ’70, con un particolare focus sulla ricerca e la produzione artistica che ha caratterizzato il nostro paese negli anni ’60. Tre esposizioni che ripercorrono idealmente anche quella che fu l’illuminata carriera di mecenate e collezionista di Peggy.
Si comincia con l’imminente apertura, il 23 gennaio, fino al 4 aprile, di Postwar Era: una storia recente. Omaggi a Jack Tworkov e Claire Falkenstein, che attraverso un’attenta selezione dei lavori, alcuni dei quali raramente esposti, raccolti dalla mecenate, o donati alla Collezione Peggy Guggenheim dopo la sua scomparsa, interpreta una sensibilità che va al di là dei movimenti e delle tendenze artistiche. La mostra intende inoltre celebrare due artisti della collezione permanente meno noti: Jack Tworkov (1900–1982), pittore polacco naturalizzato americano, che aderì all’Espressionismo astratto, e Claire Falkenstein (1908–1997), scultrice statunitense, conosciuta per la creazione del cancello del museo veneziano, commissionato nel 1960 da Peggy stessa, e restaurato proprio in occasione dell’esposizione. Con un centinaio di opere, riunite per gruppi e accostate in base a tema, stile, affinità e una cronologia meno classica, il percorso espositivo si muove dall’Espressionismo astratto alla pittura e scultura del secondo dopoguerra inglese, passando per l’astrazione informale italiana. In questo ambito un approfondimento è dedicato all’opera dell’astrattista Carlo Ciussi (1930-2012).
Dal 23 aprile, fino al 19 settembre, protagonista a Palazzo Venier dei Leoni sarà Imagine. Nuove immagini nell’arte italiana 1960-1969, mostra che intende tracciare la prima ideale mappatura delle ricerche artistiche che caratterizzano gli anni ’60, in special modo l’asse Roma-Torino, e che utilizzano una nuova idea di figurazione e immagine. Con una cinquantina di opere dei maggiori protagonisti di quella fertile stagione, quali Franco Angeli, Mario Ceroli, Domenico Gnoli, Giosetta Fioroni, Tano Festa, Jannis Kounellis, Fabio Mauri, Francesco lo Savio, Giulio Paolini, Michelangelo Pistoletto, Mario Schifano, la mostra offrirà spunti, approfondimenti, curiosità che caratterizzano l’arte italiana di quel periodo, rivelando inoltre il legame tra tradizione e contemporaneità in una generazione di artisti fondamentali per la partecipazione del nostro paese al panorama avanguardista internazionale dell’epoca.
Infine, in autunno, la Collezione Peggy Guggenheim celebra Tancredi Parmeggiani (1927 – 1964), talentuoso artista scoperto da Peggy nel ricco scenario artistico degli anni ‘50. Omaggio a Tancredi (12 novembre 2016 – 14 marzo 2017) ripercorre gli esordi veneziani e l’intensa produzione pittorica legata agli anni ’50 dell’artista di Feltre, che si presenta fin da subito come una dei personaggi più originali dell’arte italiana contemporanea, e che fu anche l’unico, dopo Pollock, con il quale la collezionista americana strinse un contratto, promuovendone intensamente l’opera e dedicandogli alcune mostre tra cui una memorabile personale, proprio a Palazzo Venier dei Leoni, nel 1954.
Da segnare in agenda, inoltre, due mostre fuori sede, realizzate in collaborazione con la Collezione Peggy Guggenheim: dal 19 marzo, fino al 24 luglio, l’attesa mostra Da Kandinsky a Pollock. La grande arte dei Guggenheim porterà a Firenze, a Palazzo Strozzi, oltre 100 opere dell’arte europea e americana del ‘900, di cui diversi capolavori, in un percorso che ricostruisce rapporti e relazioni tra le due sponde dell’oceano, nel segno delle figure dei collezionisti americani Peggy e Solomon Guggenheim. Rara e intensa sarà poi, dal 10 giugno al 9 ottobre, la mostra fotografica Art of This Century. Peggy Guggenheim in Photographs. In occasione del cinquecentenario della nascita del Ghetto di Venezia, Ikona Gallery, storica galleria di Živa Kraus, nel Campo del Ghetto Nuovo di Venezia, presenta una selezione di circa venti fotografie, realizzate da alcuni magistrali interpreti della fotografia del ‘900, come Berenice Abbott, Man Ray, Roloff Beny, Gianni Berengo Gardin, Gisèle Freund, che immortalarono Peggy nel corso della sua vita.