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Venezia: in vista l’emissione di bond in chiave Esg per la sostenibilità della Serenissima

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Proseguono a ritmo serrato le attività istituzionali della Fondazione Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità, l’ente costituito nel marzo dello scorso anno per ripensare il futuro e lo sviluppo urbano di Venezia in ottica sostenibile. E ora si è entrati nella fase del supporto finanziario con l’emissione di strumenti obbligazionari in chiave ESG.

Il parterre blasonato della Fondazione

La fondazione presieduta da Renato Brunetta, e che annovera in qualità di vicepresidenti il governatore della Regione Veneto Luca Zaia e il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, nei prossimi giorni ufficializzerà l’ingresso di quattro nuovi importanti soci, attivi nel settore finanziario, scientifico ed industriale. Attualmente oltre ai tredici soci fondatori (Regione Veneto, Città di Venezia, Ca’ Foscari, Iuav, Accademia di Belle Arti Venezia, Conservatorio Benedetto Marcello, Fondazione Cini, Generali, Bcg, Confindustria Veneto, Enel, Eni e Snam), la fondazione conta altri 28 “big” co-fondatori (Almaviva, Amazon, Autorità Portuale dell’Adriatico settentrionale, Autostrade, Cav, Camera di commercio Venezia e Rovigo, Cdp, Eagle Pictures, Edison, Enfinity, InfinityHub, Invitalia, Ferrovie, Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione di Venezia, Leonardo, Marsilio, Microsoft, Poste, Pwc, Sanlorenzo, Save, Sorgente group, Terna, The European House-Ambrosetti, Tim, Umanae Venice International University).

La Fondazione diventerà il più grande incubatore di idee

Ma quali sono gli obiettivi di sistema della Venice Sustainability Foundation, una new entry nel panorama delle grandi fondazioni italiane, ma che in pochissimo tempo vede già un parterre di soci così blasonato? Semplificando al massimo, la Fondazione diventerà il più grande incubatore di idee e buone pratiche utili per contribuire – in una logica di collaborazione pubblico-privato – a ridisegnare il futuro della città metropolitana. Da qui ai prossimi anni, FVCMS metterà a disposizione dei diversi portatori di interesse che gravitano attorno al capoluogo veneto un catalogo di progetti strutturati per superare quella serie di complesse sfide che minacciano in primo luogo la sopravvivenza stessa di Venezia.

Tra i progetti: Porto Marghera e Venezia Città Campus

Dal punto di vista pratico, la Fondazione fungerà inoltre da aggregatore di sinergie operative tra gli attori deputati a governare Venezia sul fronte dell’urbanistica, dello sviluppo economico e dell’economia della conoscenza. Un nucleo centrale di progetti trasversali andranno via via ad indirizzare le attività della fondazione, come ad esempio il recupero dell’area industriale di Porto Marghera in una prospettiva di sviluppo di un polo veneziano – e regionale – dell’idrogeno e delle energie alternative. Un altro punto nodale delle attività di FVCMS riguarda il progetto “Venezia Città Campus”, un ventaglio in divenire di iniziative a supporto delle attività universitarie e di ricerca, partendo dalla creazione di un campus accademico di standing internazionale, concepito per favorire programmi di residenzialità per chi sarà interessato a vivere stabilmente a Venezia.

Verso un modello turistico sostenibile

E ancora: Fondazione Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità già dal prossimo anno metterà in programmazione un complesso di interventi per la realizzazione di un modello turistico sostenibile, schiacciato oggi da giganteschi flussi in ingresso, cui si fatica a trovare una mediazione con la protezione del patrimonio culturale ed ambientale veneziano. Nel 2022 sono state registrate infatti quasi 8 milioni di presenze in centro storico a Venezia: numeri largamente distanti dalle prime 20 città più visitate al mondo ma già oggi in grado di rendere assolutamente precaria la salute strutturale della città veneta. «Metteremo assieme la ricchezza di idee che contraddistingue la storia dei nostri soci e dei nostri partner per riconfigurare lo “skyline” globale di Venezia in una logica moderna e sostenibile” spiega Alessandro Costa, direttore generale della Fondazione. “Per farlo stiamo implementando degli indici di sostenibilità collegati alle aree di operatività della Fondazione, in grado di monitorare in modo tangibile i progressi di Venezia città metropolitana. Proprio in queste settimane è in corso la “Biennale della Sostenibilità” dedicata al Mose, un’opera straordinaria che ci consente di guadagnare qualche anno di respiro per pianificare anche il “dopo Mose”, quando il livello delle acque necessiterà di nuove opere tecnologiche a difesa della città. Un altro capitolo strategico riguarda “Venezia Città Campus”, determinante per portare nella parte insulare e di terraferma un cluster internazionale della ricerca e della cultura in grado di dare anche una nuova linfa demografica alla città”.

In vista l’emissione di strumenti obbligazionari Esg

Come la millenaria storia della Serenissima insegna saggiamente a mettere in primo piano, tra i prossimi impegni in agenda una parte importante di tempo verrà dedicata alla raccolta delle risorse finanziarie. Proseguirà infatti il roadshow internazionale, in partnership con i principali portatori di interessi collegati alla Fondazione, dedicato a promuovere l’emissione di strumenti obbligazionari in chiave ESG, da utilizzare per far affluire all’ecosistema sociale e finanziario di Venezia gli strumenti di capitale necessari per competere con le grandi capitali globali della cultura, della ricerca e del turismo.

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