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Venezia, 3 giorni per diventare Capitale europea della cultura

Un grande evento per proporre la candidatura di Venezia e del Nordest a Capitale Europea della Cultura 2019 – Dal 23 al 25 novembre 2012, la città veneta ospita il Salone Europeo della Cultura, con più di 50 eventi e 150 relatori per proporre un nuovo modello di vetrina internazionale dei beni culturali, design, nuove tecnologie digitali e restauro.

Venezia, 3 giorni per diventare Capitale europea della cultura

Inaugurato ieri a Venezia 2019 Salone Europeo della Cultura, promosso da Expo Venice e Nordesteuropa e che vede tre giornate ricche di appuntamenti da venerdì 23 a domenica 25 novembre. Un evento che raggruppa ben quattro sezioni: Il Salone dei Beni e delle Attività Culturali e Restauro alla sua 16° edizione, Open Design Italia 3° edizione, Restauri Aperti alla 1° edizione e il Salone delle Nuove Tecnologie Digitali per la Cultura.

Un evento che intende proporre la candidatura a Capitale Europea della Cultura a Venezia e il Nordest per il 2019, come primo esempio a livello europeo di una metropoli costruita con un modello reticolare. Ed è questo la novità, un progetto decisamente innovativo, dove la creatività transita attraverso l’impresa. Il modello “Nordest” è cresciuto negli ultimi trent’anni attraverso l’impresa manifatturiera ed ha costituito un esempio unico di sviluppo industriale “postfordista” attraverso i distretti industriali (Enzo Rullani, professore di Economia della conoscenza, Venice International University). 

Nelle trasformazioni indotte dai processi di globalizzazione il modello dei distretti è stato superato da nuovi modelli industriali concentrati sulle reti (Daniele Marini, professore associato Università di Padova e direttore scientifico Fondazione Nord Est), sulla crescita di imprese adeguate alle nuove dimensioni competitive (Giovanni Costa, presidente Cassa di Risparmio del Veneto), sulle così dette “industrie creative” (Cristiano Seganfreddo, direttore Fuoribiennale e direttore generale Associazione Progetto Marzotto) e sulla riscoperta di un fattore competitivo strategico come la manualità artigiana applicata all’impresa globale (Stefano Micelli, economista e autore di Futuro artigiano).

Il modello imprenditoriale del Nordest, con la crisi rischia di perdere competitività (Massimo Malvestio, avvocato, editorialista  Corriere del Veneto), perciò diventa necessario rivedere il contesto metropolitano dell’organizzazione dei servizi a partire da università, aeroporti, fiere, sistemi di trasporto (Cesare De Michelis, presidente Marsilio Editori), ma anche ritrovare nuove condizioni che consentano lo sviluppo di un nuovo tessuto industriale attraverso un distretto culturale evoluto (Pier Luigi Sacco, preside Facoltà Arti, Patrimoni e Mercati, Università Iulm di Milano).

La candidatura de Le Venezie a Capitale Europea della Cultura punta a creare le condizioni per evitare la desertificazione industriale e rafforzare il processo di crescita di industrie manifatturiere ad alta creatività capaci di vincere le nuove sfide della competitività globale.

Le Venezie già oggi rappresentano, oltre alla maggiore concentrazione di industria creativa in Europa, anche uno dei maggiori bacini di:

1. beni ed attività culturali: la Fondazione Musei Civici di Venezia, Biennale di Venezia, La Fenice di Venezia, l’Arena di Verona, le opere palladiane, il Mantegna, il MART di Rovereto, Giorgione, e Giotto solo per citare gli elementi di maggiore richiamo.

2. Centri di ricerca e cultura scientifica internazionali concentrati in particolare a Trieste, Padova e Trento.

3. beni paesaggistici: il delta del Po, le Dolomiti, il Collio ed il Carso, i centri di Cividale, Asolo, Bassano, Marostica. Castelfranco, Cittadella, etc.

4. Luoghi di storia e memoria segnati dalla Grande Guerra, da Rovereto al Pasubio, dall’Altopiano di Asiago al Grappa, da Vittorio Veneto al Collio a Gorizia.

5. Aree di produzione enogastronomica di eccellenza internazionale come la Valpolicella, le aree di produzione del Prosecco e del Friulano.

6. Luoghi di turismo religioso che vanno da Aquileia a Venezia, da Padova a Trento.

7. Località di turismo di massa in cerca di una riqualificazione, come la costiera adriatica da Grado, Lignano a Jesolo e Sottomarina, le terme di Abano, l’intero bacino del Garda, la montagna altoatesina, trentina e il Cadore che ruotano attorno alle Dolomiti Patrimonio Unesco.

8. Attività culturali e festival diffusi di livello internazionale su ambiti diversificati ma che costituiscono elementi di vitalità diffusa all’interno della metropoli.

Esempi da citare sono:

Opera Estate Festival; vicino/lontano; I Suoni delle Dolomiti; il Far East Film Festival; il Festival Biblico; il Festival Città Impresa; Comodamente; Its-International Talent Support o premi internazionali come il Premio Marzotto, il Dedalo Minosse e molti altri.

Oggi però tutto ciò, vive espressamente a carattere locale e perciò per una loro valorizzazione internazionale, ecco che diventa doveroso pensare ad una regia unica a livello metropolitano, da qui la candidatura a “Le Venezie 2019” e la messa in rete.

Il tutto nell’ottica di unire la cultura alla contemporaneità e di costruire un sistema di relazioni tra i nuovi linguaggi e strumenti in cui oggi si esprimono. Il focus sarà su “Venezia#Berlin”.

Secondo il presidente Cesare De Michelis, con questo evento lo sforzo è indirizzato a raccogliere tutta una serie di occasioni che consentano di valorizzare il tema dell’incontro “le nuove tecnologie che vanno incontro alle persone è un tema essenziale così come il dialogo. Dopo Parigi nel 2011, è strategico anche l’incontro con Berlino”.

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