Le trasformazioni in corso nel mondo bancario, anche e soprattutto in relazione all’applicazione della recente riforma delle banche popolari che abolisce il voto capitario, “generano non poche preoccupazioni anche negli azionisti di Veneto Banca” che, avendo un attivo superiore agli 8 miliardi di euro, è chiamata entro 18 mesi a trasformarsi in spa e probabilmente a fondersi con altri i istituti bancari.
In difesa della identità e della trasparenza di Veneto Banca è nata l’Associazione Azionisti Veneto Banca, che si è presentata ieri a Treviso e che è presieduta da Giovanni Schiavon, già presidente del Tribunale di Treviso. “Intendiamo colmare le lacune informative dei soci, tra i quali tanti piccoli risparmiatori che hanno scelto di investire i risparmi di una vita nelle azioni di Veneto Banca, agevolandone il confronto interno e l’espressione consapevole della loro volontà in sede di assemblea”.
La nuova associazione vuol essere la “Voce dei soci” e intende avviare “un dialogo continuo con i vertici della Veneto Banca” e, pur senza esplicitarlo, fa trapelare tutta la sua perplessità sulla ventilata fusione con la Popolare di Vicenza guidata da Zonin. Avversione non dovuta a banali motivi campanilistici ma a una diversa visione del modo di fare banca e al rifiuto di farsi colonizzare dalla Popolare di Vicenza.